Con la deliberazione su cui la terza commissione si è espressa favorevolmente, il Consiglio comunale del prossimo 29 settembre dovrà confermare l'impegno del Comune di Rimini verso la realizzazione del Paesc, con chiari obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati al 2030 attraverso una riduzione dei consumi energetici e una sempre maggior produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il nuovo Patto adotta gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e propone un approccio integrato nell’affrontare i temi della mitigazione e all’adattamento con il quale il Comune di Rimini si impegna sia a ridurre le proprie emissioni di Co2 e di gas climalteranti di almeno il 40% entro il 2030, con le previsioni del Paesc in approvazione che vanno oltre e prevedono di arrivare ad una riduzione del 55%, sia ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici dei propri territori.
Il Paesc è lo strumento attraverso il quale raggiungere questi obiettivi, che si basa su tre pilastri: mitigazione, adattamento ed energia sicura, sostenibile e alla portata di tutti. Suo punto di partenza è il secondo monitoraggio del PAES, ovvero la fotografia delle emissioni di Co2 del Comune di Rimini nei vari ambiti, aggiornata al 2019, sulla base della quale è stato possibile individuare i fattori di debolezza e i punti di forza ed opportunità del territorio e definire le azioni per la promozione delle fonti rinnovabili di energia e dell’efficienza energetica attraverso iniziative pubbliche, private o a capitale misto nei settori produttivi e di servizi legati all’energia.
Il Paesc è costituito da quattro parti: l’inventario base delle emissioni (Bei), che fornisce informazioni sulle emissioni di Co2 attuali e future del territorio comunale e quantifica la quota di Co2 da abbattere; le azioni di mitigazione al 2030 che individuano le attività che l’Amministrazione intende portare avanti (19 azioni totali in 8 settori); la valutazione delle vulnerabilità e dei rischi legati al cambiamento climatico del territorio e le azioni di adattamento al 2030 che individuano 23 azioni in 3 ambiti che l’Amministrazione intende portare avanti al fine di aumentare la resilienza del territorio. Un esempio d'importanza delle azioni di adattamento è rappresentato dal Parco del mare sud in cui il rialzo del piano di calpestio di circa 1 metro nei tratti 1, 2 e 3 riduce i rischi e gli eventuali danni da ingressione marina. Anche gli avvenimenti meteo degli ultimi giorni, sulla costa adriatica come in altre parti d’Italia, hanno messo in luce quanto il tema debba stare al primo posto delle agende politiche internazionali, nazionali e locali.
Per quanto riguarda l’inventario delle emissioni, le informazioni contenute nel Paesc indicano, nel periodo 2010-2019, una riduzione del 15% di Co2 pro capite (i settori che incidono in riduzione di quote più consistenti di emissioni di Co2 sono i trasporti e il settore residenziale), una riduzione del 14% di Co2 per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, una riduzione del 10% di Co2 per quanto riguarda le emissioni degli edifici comunali con gli edifici risultati più energivori nel 2019 che sono già stati oggetto di interventi di riqualificazione energetica e infine una riduzione del 7% per quanto riguarda le emissioni dei trasporti pubblici. Sempre dalla fotografia dell’inventario emerge che, dal 2018 al 2019, il numero di impianti fotovoltaici è aumentato del 16% e si stima che dal 2021 la produzione di energia elettrica da fotovoltaico copre circa il 10% dei consumi elettrici complessivi del Comune di Rimini.
Con la delibera approvata oggi in commissione e che sarà sottoposta al vaglio del consiglio comunale il 29 settembre, l’amministrazione comunale prosegue il percorso iniziato da diversi anni che vanno dall’adesione al patto dei Sindaci sull’adattamento ai cambiamenti climatici, promosso dalla Commissione Europea, all’approvazione in Consiglio Comunale nel 2018 del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) con l’impegno per il Comune ad andare oltre gli obiettivi fissati in materia energetica dalla UE al 2020, fino all’adesione all’iniziativa “Making Cities Resilient” promossa dalle Nazioni Unite, relativa alla riduzione dei rischi da disastri naturali e alla “Dichiarazione per l’adattamento climatico delle Green City, che prevede indirizzi e criteri per aggiornare la valutazione dei rischi e le misure di emergenza. A questi si aggiungono la sottoscrizione del Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia promosso dall’Unione Europea, a cui ora si aggiunge la redazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) per il raggiungimento degli obiettivi al 2030 e la sua approvazione in consiglio comunale entro il 30 settembre, così come previsto dall’approvazione della proroga da parte del servizio regionale competente che promuove il ruolo dei territori nell’attuazione del piano attraverso contributi finanziari e strumenti operativi a supporto.