Due graduatorie diverse, quelle di Italia Oggi (il tradizionale report annuale sulla Qualità della Vita) e Sole 24 Ore (il rischio credito), per comporre un quadro non nuovo dell’intero territorio provinciale riminese. Al di là infatti delle ormai stranote distorsioni statistiche (denunce reati, è quella più classica), lo scenario complessivo che emerge è quello di una realtà metropolitana a 25 Comuni in cui convivono senza soluzione di continuità i primati nel tempo libero e nel turismo, i consumi sopra la media così come l’elevato costo degli immobili, il dinamismo delle start up con l’alta volatilità tra aperture e chiusure delle attività imprenditoriali e l’elevato rischio creditizio. La dimensione allo stesso tempo provinciale e metropolitana non è afferrabile dai numeri della statistica, benché questi siano per definizione materia comunque opinabile (gli scostamenti consistenti tra analisi annuali dei due quotidiani economici ne sono un perfetto esempio).
Ricchi e poveri, grandi e medio piccoli, con parametri ‘al di sopra’ ma dichiarazioni ‘al di sotto’, allegri e mesti, 25 Comuni che sembrano in realtà 100. Quello che però si deposita a terra di questi consueti ‘fuochi artificiali’ è il tema di un’evasione fiscale che è ancora un fattore per questo territorio. Il rischio crediti, che vede la nostra provincia in posizione medio bassa, trova motivazione innanzitutto nei dati della ricchezza prodotta e delle relative dichiarazioni dei redditi dei riminesi, entrambi bassi, basso, bassissimi rispetto alla media del resto della regione. La componente evasione e elusione fiscale continua ad avere un impatto. Il tax gap dell’area riminese, rispetto all’Emilia Romagna e al Paese rimane tra i più elevati. Nonostante i consumi, il tempo libero, il costo delle case etc etc. Un problema non da poco e che riguarda prima di tutto lo Stato italiano.
I Comuni stanno da tempo, con i modesti strumenti indicati dalla legge, contrastando ‘per loro competenza’ il fenomeno. Si pensi solo all’impulso dato dal Comune di Rimini sul fronte del recupero dell’evasione Tari, Imu, Imposta di soggiorno che ha consentito il ‘riassorbimento’ di risorse dovute per decine di milioni di euro e sta migliorando il pagamento dei tributi alle scadenze. Non solo: è di queste settimane l’approvazione e l’attuazione del regolamento disciplinante la facoltà di revocare le licenze in caso d’irregolarità tributaria. Sulla stessa linea si stanno muovendo diverse altre amministrazioni comunali di questo territorio. L’evasione vera e inesplorata è quella erariale: Iva, Irpef e Ires. Non è questione di penalizzazione nelle graduatorie ‘ludiche’ degli organi d’informazione ma di sottrazione di denaro alla pubblica utilità e alla comunità tutta.
Questo il tema reale. Questa la priorità per un Paese che ha bisogno come il pane di investimenti e ammodernamenti per essere competitivo ma che non può pensare di ricavarli gravando sulla tassazione dei soliti noti. Occorre andare a recuperare il dovuto da chi, sinora, non fa il proprio dovere. La lezione per la provincia di Rimini è tutta qui.”
Gian Luca Brasini assessore al Bilancio