"Il commento dell’assessore regionale Petitti verso la mia persona ed il mio ruolo non lascia spazio ad interpretazioni. Come sempre voler confondere il ruolo istituzionale con quello politico è ormai una consuetudine per lei. Ricordo all’assessore che quando si amministra bisogna avere ben chiaro il confine tra ruolo politico e ruolo istituzionale e ricordo che i soldi pubblici sono di tutti i cittadini e non solo di una parte. “Avvilente” forse è il suo modo di interpretare le istituzioni e lo dimostra la sua presenza durante la campagna elettorale a fianco dei candidati PD e civici mascherati da PD e delle associazioni locali quali Rompi il silenzio come avvenne a Coriano nel maggio 2017. Il tema del ruolo della Donna è un tema troppo sensibile e se davvero si ha a cuore le donne, il loro ruolo ed i loro diritti non si può predicare bene e razzolare male, ad esempio mai ho sentito alzare la sua difesa nei miei confronti quando persone del suo partito hanno pensato bene di attaccarmi in qualità di donna e non di amministratore.
Per entrare nel merito Riteniamo che l'impegno regionale e locale sulla salvaguardia delle differenze di genere sia importante e vada preservato a tutti i livelli. Lo dimostra l'impegno in termini economici e di interventi che vanno nella direzione della conciliazione dei tempi di vita e cura per le famiglie e che il nostro territorio finanzia ormai da anni. Benissimo ha fatto la Provincia a partecipare al bando regionale, presentando un progetto trasversale in collaborazione con il privato sociale e gli enti di formazione, riappropriandosi della sua funzione di ente di secondo livello che promuove interventi che hanno una ricaduta su tutto il territorio e sui piccoli comuni in maniera uniforme. Soprattutto quando le risorse sono limitate è importante non disperderle al fine di dirottarle verso interventi che abbiano un impatto significativo. Proprio l'analisi dei bisogni emergenti ci ha spinti, in modo responsabile, a lasciare spazio alla provincia per la partecipazione al bando al fine di finanziare la realizzazione di eventi di sensibilizzazione. I comuni sono chiamati a dover realizzare interventi più strutturali, di lungo periodo, come le attività pomeridiane di aiuto compiti, i centri estivi, anticipo e posticipo scolastico, che nel tempo consentano alle famiglie di organizzarsi e pianificare le proprie scelte potendo contare su un supporto pubblico consolidato e non temporaneo perché legato a bandi che assegnano finanziamenti per un limitato periodo di tempo. Va invece valorizzata la costituzione di fondi, come quelli costituiti negli anni per i centri per le famiglie, per gli sportelli contro la violenza di genere, ecc. Che consentono di intervenire in modo significativo verso un cambiamento culturale che richiede tempo e una progressiva acquisizione di consapevolezza, non solo da parte delle donne, ma da parte di tutto il tessuto sociale".