"Non si capisce quale sarà il futuro dell’invaso del Conca ma si capisce bene oggi che è un luogo abbandonato dove vengono disattese tutte le potenzialità che potrebbe avere. La Provincia il 28 giugno del 2011 con riferimento ad una legge Regionale ha deliberato l’istituzione del Paesaggio Naturale Seminaturale Protetto del Torrente Conca che interessa tutti i comuni della Val Conca. L’invaso potrebbe essere un’oasi faunistica con funzioni naturalistiche, un punto di sosta per la fauna migratoria, un luogo di rifugio e riproduzione della fauna, un’area da spendere anche a livello turistico: oggi invece è un’insieme di sterpaglie di degrado, praticamente in abbandono. Anni fa le istituzioni hanno anche valutato la possibilità di smantellare il manufatto idraulico (la diga) al fine di agevolare il trasporto naturale a mare degli inerti: questa operazione porterebbe alla scomparsa dell’invaso con costi molto elevati anche per ripristinare l’aspetto originario del fiume. L’invaso è nato negli anni 70 per far fronte alla siccità e la conseguente mancanza di acqua in particolare nel periodo estivo dove la popolazione dei Comuni di Riccione, Cattolica e Misano aumenta notevolmente e quindi di conseguenza aumenta la richiesta di acqua. Chi allora ha pensato a questo invaso sicuramente è riuscito egregiamente a dare risposte: purtroppo, negli ultimi anni qualche cosa non ha funzionato a dovere visto lo stato attuale dell’invaso. Ma la cosa assurda è che nel piano degli investimenti di Romagna Acque è specificato che una parte degli investimenti saranno la ricerca di nuove risorse idriche alla luce delle problematiche poste dall’emergenza idrica del 2017, di contro mandiamo in malora un bacino che forniva milioni di metri cubi di acqua all’anno. Il materiale depositato sul fondo che andrebbe portato via ma risulta complicato in quanto i mezzi per la rimozione sprofondano nella melma; ci vorrebbe una draga che purtroppo è stata venduta. L’impressione che si ha è che si stia aspettando in modo programmato che la diga si riempia di detriti, sterpaglie e arbusti lasciando solo un canale centrale per il decorso del fiume, questo sarebbe un vero peccato.
Nell’area dell’invaso c’è un’osservatorio ridotto, senza scrupoli, da vandali in uno stato pietoso. In questo momento nessuno si occupa di ripristinarlo e renderlo un luogo decoroso come si merita. L’osservatorio e “l’Oasi” (cosi viene definita) è pubblicizzato ancora oggi su alcuni siti di vacanze in questo modo: “All’interno dell’Oasi, in Via Sant’Ilario, sull’argine di sinistra del bacino artificiale, si trova l’Osservatorio Ornitologico Del Conca; si tratta di un semplice fabbricato in legno, così realizzato per integrarlo al meglio con l’ambiente, aperto tutto l’anno e munito di feritoie a diversa altezza (per favorire la visione anche dei ragazzi), che permettono di osservare tantissime specie di uccelli, come Cavalieri d’Italia, Garzette, Aironi Cenerini, Aironi Bianchi Maggiori, Tarabusini, Nitticore, Corvidi, Passaracei, Gabbiani e Limicoli, ma anche Cicogne Biance e Nere, Pellicani e Spatole. Dove l’acqua è più profonda non mancano oche, cormorani, svassi e anatre: alcune di queste specie utilizzano l’invaso come luogo adatto per la riproduzione. L’Osservatorio è provvisto di tutta l’attrezzatura necessaria per la didattica, ed è presente un’interessante mostra permanente di tutti gli scatti migliori dei vari soggetti ornitologici. All’ingresso i visitatori possono richiedere cannocchiali e binocoli per osservare ancora meglio le varie specie animali che popolano la zona e conoscere più da vicino le loro caratteristiche”. Lascio a voi immaginare la faccia dei possibili visitatori nell’arrivare all’osservatorio trovando una situazione ben diversa da quanto viene pubblicizzato.
Mi chiedo la politica cosa fa? Quale futuro per la diga, per l’invaso e per l’osservatorio? Come si può mandare in malora un’area che è costata tanto alle tasche dei cittadini? Domande semplici alle quali è giunto il momento di dare delle risposte serie e fondate. E’ arrivato il momento anche di pensare ad un progetto serio di riqualificazione coinvolgendo anche i Comuni vicini, Romagna Acque, la Provincia e la Regione".
Luigi Guagneli Consigliere Comunale Misano Adriatico Gruppo Misto