"Come Responsabile del Dipartimento Tutela Benessere Animale di Fratelli d'Italia, mi trovo di fronte alla dolorosa realtà del traffico di cuccioli dall'Est Europa. Ogni anno, oltre 30.000 cuccioli vengono illegalmente introdotti in Italia, generando un giro d'affari illegale di circa 300 milioni di euro. Questi animali provengono da paesi come Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania e Slovacchia e sono vittime di un sistema di sfruttamento che inizia nelle cosiddette "fabbriche di cuccioli".
Questi luoghi sono veri e propri campi di prigionia dove i cani vengono riprodotti incessantemente e i cuccioli vengono strappati prematuramente dalle loro madri, causando loro seri disturbi comportamentali e di salute. Venduti troppo giovani, questi cuccioli sono spesso afflitti da problemi che emergono solo dopo l'acquisto, lasciando i nuovi proprietari a fronteggiare sole le conseguenze e le spese.
La movimentazione di cani e gatti tra i paesi dell'UE deve seguire protocolli severi, tra cui l'identificazione individuale mediante microchip, la certificazione sanitaria e la registrazione nel sistema TRACES, che monitora tutti i movimenti transfrontalieri di animali vivi. È fondamentale che i trasportatori, gli allevatori e i venditori rispettino queste normative per prevenire il traffico illegale e garantire il benessere degli animali durante il trasporto.
In Italia, il trasporto e la vendita di cuccioli devono soddisfare criteri specifici per proteggere gli animali da stress e malattie. È proibito vendere cani di età inferiore a due mesi senza la presenza materna, e tutti gli animali devono avere certificazioni di vaccinazione e passaporti UE conformi alle direttive comunitarie. Gli ufficiali veterinari e le forze dell'ordine sono dotati di strumenti per verificare queste condizioni e intervenire in caso di non conformità.
Il traffico di cuccioli è facilitato da una rete di connivenze che include allevatori, commercianti e purtroppo anche veterinari compiacenti. Questi ultimi manipolano le condizioni di salute dei cuccioli per renderli momentaneamente più attraenti ai compratori. Questa pratica disonesta non solo perpetua il ciclo di abuso, ma impone anche un onere finanziario e emotivo sui proprietari che si trovano a gestire le malattie emergenti.
Come cittadini responsabili e come nazione, dobbiamo diffidare di qualsiasi pratica commerciale che non garantisce trasparenza e integrità. È vitale informarsi adeguatamente e consultare sempre un veterinario di fiducia prima di accogliere un nuovo animale in famiglia.
Non meno importante è il fenomeno del traffico di cani dai canili italiani verso il Nord Europa. Questi cani sono spesso destinati alla sperimentazione o rivenduti, sfruttando le differenze tra le politiche di adozione gratuite in Italia e quelle a pagamento all'estero.
Per combattere queste atrocità, il Dipartimento Tutela Benessere Animale di Fratelli d'Italia supporta iniziative come il Manuale per le procedure di controllo sulle movimentazioni di cani e gatti nell'UE, una collaborazione tra il Ministero dell'Interno, la FNOVI e la LAV (Lega Anti Vivisezione). Questo strumento è fondamentale per potenziare il ruolo dei veterinari ufficiali nel prevenire il traffico illegale.
Come Responsabile, mi impegno a promuovere e supportare tutte le iniziative volte a porre fine a questo ciclo di sfruttamento e sofferenza. È nostro dovere morale proteggere queste creature indifese e garantire che il nostro impegno per il benessere animale si traduca in azioni concrete e durature."
Dott.Fabio Vergoni Responsabile dipartimento tutela benessere animali di Fratelli d’Italia