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Opinioni 15:18 | 30/11/2017 - Rimini

La storia di Destiny commentata dal vicesindaco di Rimini Gloria Lisi

“Cinquecento grammi. Come quattro vasetti di yogurt, come la metà di un pacco di farina, come una bottiglietta d’acqua che si trova nei distributori automatici. Cinquecento grammi era il peso alla nascita di Destiny, un bimbo la cui acerba vita è racchiusa già nel nome. Perché è stato forse il destino a far sì che la vita del piccolo incontrasse la competenza, l’attenzione, le cure dei medici e degli operatori della Terapia intensiva neonatale di Rimini, che negli ultimi sette mesi lo hanno strappato alla morte e gli hanno regalato la possibilità di avere un domani. La storia di Destiny è in salita ancora prima di iniziare, gravata di un peso purtroppo comune a migliaia, milioni, di bimbi. La mamma di Destiny infatti una rifugiata politica, nemmeno trentenne, ospitata a Rimini dopo essere scappata dalla Nigeria. E’ stata presa in carico dalla cooperativa Eucrante, uno dei soggetti impegnati sul territorio per far sì che chi arriva nel nostro paese in condizioni disperate possa provare almeno a rialzarsi. Nell’aprile scorso Destiny decide di scompigliare ancora di più le carte e mettere ancora alla prova la giovane donna. Decide che è ora di conoscere questo mondo, seppure si sia mostrato già così ostile e viene alla luce dopo nemmeno cinque mesi di gravidanza. Tecnicamente si dice che è nato “gravemente pretermine”, tradotto significa che, quando i medici l’hanno pesato, la bilancia segnava mezzo chilo. Al calvario della madre quindi segue il calvario di Destiny, ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neonatale guidato da Gina Ancora per ben quattro mesi, al termine dei quali viene dimesso con la diagnosi di displasia broncopolmonare. Con queste condizioni, era prevedibile che i problemi per Destiny non sarebbero finiti: alla prima dimissione dall’ospedale in agosto sono seguiti nell’arco di tre mesi quattro accessi all’ospedale, con tre conseguenti ricoveri prolungati, tutti dovuti a insufficienza respiratoria. Una lotta continua per sopravvivere, che la scorsa settimana ha visto Destiny vincere l’ennesimo round: attualmente infatti è ancora ricoverato in ospedale, ma è da poco stato dichiarato dimissibile. Ce l’ha fatta, ancora una volta. Se non è un miracolo, ci si avvicina molto; è una storia dove il destino ha giocato una forte componente, ma che sarebbe stata senza speranza se nel suo cammino il piccolo non avesse incontrato la rete di accoglienza del territorio prima e soprattutto le straordinarie donne e uomini di Neonatologia di Rimini. Destiny non avrà un percorso facile, così come non l’ha avuto e non l’ha tuttora la sua famiglia, ma ha lottato così tanto e con così tanta forza per rimanere aggrappato alla vita che merita una chance di costruirsi un futuro”.