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Opinioni 17:51 | 10/04/2021 - Rimini

L'attività di Coraggiosa imperniata su sei cardini inamovibili: ecco quali

"Alla vigilia delle elezioni il tema delle periferie e della partecipazione, spesso dimenticato, trova rilevanza da parte delle forze politiche, ma se questo atteggiamento dovesse essere solo un espediente per trovare un po' di consenso sarebbe una scelta miope e controproducente. Pensiamo che la progressiva perdita di ruolo dei corpi intermedi (partiti, sindacati, associazioni) abbia prodotto il risultato di una profonda separazione fra la politica e i cittadini. Questa cesura ha già determinato il crollo della partecipazione e la rottura dei canali di comunicazione fra vertici e base, fra centro e periferia, fra istituzioni e cittadini. E’ un processo degenerativo della democrazia che produce “donne e uomini soli al comando” ed apre la strada ad ogni forma di populismo. Pensiamo come Rimini Coraggiosa che un’altra politica è possibile fatta dai cittadini per i cittadini ripartendo dall’idea di comunità , per cercare di dare risposte concrete ai bisogni di chi si sente spesso solo e abbandonato anche dalla troppa burocrazia, imperante in tanti settori amministrativi sia locali che nazionali. Il tema delle periferie e della partecipazione è un tema antico che oggi è diventato irrinunciabile nel momento in cui la pandemia inasprisce le diseguaglianze e mette alla prova il nostro concetto di società e di solidarietà.

Fatta questa premessa il contributo che intendiamo portare al governo della città, partirà dall’impegno di riattivare i percorsi della partecipazione. Impegno che si articola in cinque punti:

1. Rilancio dei Consigli di Quartiere, senza elezione diretta, nominati sulla base dei risultati elettorali ottenuti nei seggi del quartiere da ciascuna lista, integrati da rappresentanti delle principali associazioni di volontariato operanti nel quartiere. Verrà elaborato un regolamento che definirà i poteri consultivi obbligatori. L'introduzione su scala comunale del Bilancio Partecipato (L.R.15/2018) consentirà di definire le quote di bilancio destinate alle opere e alle attività del quartiere.

2. In ogni quartiere sarà riaperto uno spazio pubblico come punto di riferimento per le attività di socialità, di cultura e di concorso alla qualità della vita del quartiere: servizi per persone in difficoltà, dispensa solidale, spazi-studio per studenti, per lavoratori dello smart working o del delivery, portineria di quartiere, ecc.

3. Creazione di un “modello arcipelago”, per connettere i servizi del centro urbano con i quartieri con la migliore accessibilità possibile. Dove non basterà l'uso della telematica si dovrà curare la connessione “fisica” per i servizi di base e i servizi superiori (dall’anagrafe alla cultura, dal trasporto urbano alle piste ciclabili).

4. Sviluppo dell'esperienza dei Civivo puntando al rafforzamento della rete comunitaria. Sperimentazione in almeno due quartieri di figure di “mediatori sociali e culturali” per favorire il coordinamento delle presenze associative contro l’emarginazione regolandone i rapporti con patti di collaborazione pubblico-privato.

5. La cultura incontra i cittadini. Lancio di un progetto per le attività culturali di quartiere: teatro, musica e cineforum, alfabetizzazione digitale, lezioni di lingua per migranti, attività e formazione sportiva per giovani e anziani, promozione di politiche di genitorialità per uomini e donne, bandi per giovani artisti.

6. Finalizzare l’attività della Pubblica Amministrazione ad una rapporto fecondo con i cittadini anche avvicinandosi alle periferie della città. Un personale qualificato e attento agli obiettivi sarà in grado di percepire i bisogni delle persone e attivare le risposte attese".

Rimini Coraggiosa