Le dichiarazioni del Presidente di Confindustria dott. Paolo Maggioli sulla situazione di San Marino meritano apprezzamento soprattutto se si crede che la vicina Repubblica, per le aziende della Romagna, rappresenti una grande risorsa.
San Marino è il Paese che ha ottime relazioni internazionali in particolare con la Cina, Stati Uniti e Sud-America e per questo la Provincia di Rimini, quale territorio confinante, non può rimanere indifferente a queste relazioni perché esse possono rappresentare occasioni di sviluppo per tutta l'economia della provincia.
Gli economisti sanno che senza imprese non si cresce perché esse creano e distribuiscono ricchezza.
San Marino dopo la crisi del settore bancario ora può rilanciarsi offrendo alle aziende del territorio della provincia di Rimini un’opportunità di sviluppo.
Per questo è necessario che il Governo italiano stipuli accordi commerciali, fiscali e tributari con la Repubblica di San Marino per garantire agli imprenditori italiani e, soprattutto a quelli della provincia di Rimini, la libera circolazione delle merci tra i due Stati oltre alla libera circolazione del denaro esattamente come avviene in Germania.
Tali accordi consentirebbero alle nostre industrie di produrre nello Stato di San Marino, aumentare l'occupazione frontaliera nella provincia di Rimini e favorire l'export verso le Americhe, Cina e Africa soprattutto dei prodotti dei distretti “metalmeccanico” e “calzaturiero” oltre, ovviamente, al turismo.
In questo ultimo settore la Repubblica di San Marino, attesi gli idilliaci rapporti con la Cina, potrebbe diventare la meta turistica per il turismo cinese facendo così “volare” l'aeroporto internazionale Rimini-San Marino per farlo diventare una infrastruttura strategica per il turismo riminese ovvero porta d'ingresso del turismo culturale in Italia.
Occorre avere il coraggio di non guardare più indietro e lasciare ai ricordi i vecchi schemi perché i due Stati (Italia e Repubblica di San Marino) ora parlano un linguaggio politico nuovo ed entrambi si trovano nella condizione di poter promuovere politiche di sviluppo innovative con obiettivi ambiziosi.
Avv. Marzio Pecci