Il Comune di Coriano ha scelto consapevolmente di non partecipare al bando sul lavoro femminile. La scelta di non partecipare nasce dalla motivazione principale, che il nostro territorio non si presta a progetti di questo tipo, la stragrande maggioranza sono piccole e medie imprese e le donne in esse occupate hanno invece bisogno, per poter conciliare il lavoro con le esigenze dei figli e dalla famiglia di tanti piccoli ma significativi servizi che l’Amministrazione ha sempre sostenuto fortemente come ad esempio i voucher per i nidi, l’anticipo e posticipo scolastico, il trasporto scolastico e la sperimentazione di progetti di aiuto compiti coinvolgendo i ragazzi che frequentano le scuole superiori.
"Guardando la graduatoria - si legge in una nota dell'Amministrazione comunale - solo 6 sono stati i progetti finanziati nella Provincia di Rimini, oltre a quello della provincia stessa, 1 del Comune di Rimini, 1 del Comune di Pennabilli e 3 di associazioni private, segno che, le considerazioni e valutazioni fatte dal comune di Coriano non sono così diverse anche negli altri territori della provincia. Per partecipare ai bandi pubblici è fondamentale avere sì progetti, ma che rispondano a problemi reali ed esigenze emergenti. Quando le criticità riguardano il tema della violenza di genere, più volte rilevate dai dati di accesso agli sportelli territoriali, l'amministrazione ha partecipato al bando con il distretto di Riccione. Il lavoro è un problema oggi che non attiene più solo alla parità di genere, soprattutto in territori vocati prevalentemente all'agricoltura, ma alla difficoltà di sostenere costi sempre più elevati che impongono alle piccole imprese di organizzarsi con i propri familiari".
Sindaco Domenica Spinelli: “L’attenzione alle donne passa attraverso le azioni concrete che, insieme a tutti i membri della maggioranza, vengono messe in pratica quotidianamente. Grazie alla sinergia con le associazioni del territorio attente alla tematica abbiamo organizzato eventi benefici a sostegno di famiglie in seria difficoltà economica anche dove le risposte istituzionali non potevano arrivare”. Non basta un bando con un finanziamento spot in campagna elettorale. Occorrono invece interventi strutturali che siano in grado di incidere su un sistema che conduca ad un vero e proprio cambiamento culturale che coinvolga uomini e donne perché, ancora oggi, sono loro ad essere chiamate in prima persona a far fronte contemporaneamente ad esigenze di lavoro, di cura dei figli e della famiglia".
Assessore Giulia Santoni: “Le manifestazioni possono svegliare le coscienze ancora dormienti, le istituzioni si impegnano a risolvere in maniera concreta le difficoltà con gli strumenti più adatti al proprio territorio e ai cittadini dei loro comuni”. Cogliamo anche l’occasione per invitare tutti quanti il 26 novembre, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, alla presentazione dello sportello antiviolenza attivo nel nostro comune da luglio 2019".