La modifica del Regolamento per l’assegnazione degli alloggi di proprietà comunale in locazione a “canone calmierato” ha rimesso al centro del dibattito il riconoscimento dell’anzianità di residenza per il quale mi batto da 10 anni. Mi fa piacere che sia stato recepito il criterio dell’anzianità di residenza, come già avvenuto nel Regolamento ERP, anche se in modo non del tutto soddisfacente, per tutelare i cittadini residenti da lungo periodo nel nostro Comune rispetto coloro appena arrivati. E’ un minimo di riconoscenza a coloro che sono nati, hanno vissuto e lavorato in questa città, pagato le tasse, contribuito al suo sviluppo e a costituire proprio il patrimonio pubblico delle case popolari. E non è giusto che vengano scavalcati nelle graduatorie ERP o in quella degli alloggi a Canone Calmierato che parlano da sole.
Graduatorie ERP (edilizia Residenziale Pubblica)
1315 domande nel 2008 composte da 1136 italiani (86%) e 179 stranieri (14%);
1553 domande nel 2018 composte da 971 italiani (63%) e 562 stranieri (37%)
Alloggi a canone calmierato :
145 domande nel 2015 composte da 107 italiani (76%) e 33 stranieri (24%).
414 domande nel 2018 composte da 269 italiani (65%) e 145 stranieri (35%)
Gli alloggi a Canone Calmierato assegnati a tutt’oggi vedono questa composizione :
216 a italiani (65%)
115 a stranieri (35%)
L’ultima assegnazione dei 27 nuovi alloggi a “canone calmierato” di Via Toni (ex Macello) ha visto come beneficiari 19 richiedenti stranieri (70%) e solo 8 italiani. Sottolineo che i richiedenti stranieri rappresentano il 12% della popolazione residente ma attualmente dispongono delle case dell’edilizia popolare pubblica nella misura del 35% con tendenza in forte aumento.Per questo era necessario recepire il criterio dell’anzianità di residenza, approvato dalla Regione nel 2015 e già nel Regolamento ERP. Anche se ho sostenuto l’attribuzione di un punteggio maggiore a quello stabilito di 7.300 punti, corrispondenti a 2 punti per ogni giorno di anzianità di residenza a partire dal 5° anno di iscrizione anagrafica nel Comune, per non limitare il riconoscimento della residenza al massimo di 10 anni. Certo dinnanzi al problema dell’emergenza abitativa non bastano le modifiche di buon senso al Regolamento per la gestione del patrimonio residenziale pubblico che va ampliato e potenziato rispetto ai 1.195 alloggi ERP con un turnover annuo di circa 50/60 alloggi e ai 318 alloggi a Canone Calmierato con un turnover annuo di circa 10 alloggi.
L’Amministrazione Gnassi, dal suo insediamento nel 2011 ad oggi, si è limitata a “tagliare i nastri” per la consegna degli alloggi di Via Toni e Tomba Nuova gli ultimi del programma edilizia residenziale “ 20.000 abitazioni in affitto” deliberato dalla Regione nel lontano 2003. E nei Bilanci del Comune non si è visto un soldo né un progetto di alloggi pubblici per il presente ed il futuro.
Gioenzo Renzi