In merito alla modifica del Regolamento della Tassa rifiuti (TARI) presentata dalla Giunta questa mattina in Commissione, con la proposta di esentare gli edifici in cui viene esercitato pubblicamente il culto come chiese, moschee, templi e similari ho espresso la mia contrarietà per le seguenti ragioni:
Le agevolazioni possono essere concesse alle Chiese che abbiano stipulato intese con lo Stato.
Le Moschee non mi risulta abbiano stipulato intese con lo Stato: di solito si insediano nelle città, come circoli culturali islamici, di cui non si conoscono ufficialmente i responsabili, a quale associazione od organizzazione islamica fanno riferimento. Anche per ragioni di trasparenza e sicurezza, per meglio assicurare il rispetto delle nostre leggi, delle regole su cui si fonda la civile convivenza e dei valori che contraddistinguono la nostra civiltà. Inoltre gli immobili utilizzati come Moschee non sono accatastati come luoghi di culto, come la Moschea di Corso Giovanni XXIII dove l’immobile è con destinazione catastale ad uso ufficio.
Nonostante la nostra richiesta, comunque, il testo presentato in Commissione è stato votato a favore dalla maggioranza e contraria la minoranza, anche se l’Ass. Brasini ha preannunciato l’emendamento alla modifica in Consiglio Comunale riservando l’esenzione alle confessioni religiose non cattoliche che abbiano stipulato intese con lo Stato.
Riguardo l’aumento del 2,90% della Tassa Rifiuti (TARI) per il 2018, che comporta un totale costi di gestione 2018 di 42.037.406 , in aumento di 1.586.022 rispetto ai costi del 2017 di 40.451.384, rileviamo l’aumento tra i costi del Fondo Svalutazione Crediti da 1.800.000 euro a 2.980.018 e dei costi di amministrazione e recupero contenzioso gestione della TARI da 717..453 euro a 1.338.658, per fare fronte all’ insoluto TARI annuo che si prevede di 7 Milioni, derivante principalmente da gestori disonesti di attività stagionali ( alberghi, bar, ristoranti, negozi ecc.) che non pagano la tassa e la scaricano sui contribuenti onesti.
Sarebbe ora che il Parlamento legiferasse in materia per evitare questo scandalo che continua a colpire gli utenti onesti, consentendo ai Comuni di chiedere in anticipo le fidejussioni per il servizio rifiuti come prevenzione o di impedire le attività agli inadempienti.
Gioenzo Renzi Consigliere Comunale Fratelli d’Italia