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L’unico primato che ha la provincia di Rimini in campo agroalimentare è quello dell’olio. Fatto cento la produzione in Emilia-Romagna, la terra dei Malatesta ne detiene il 70%. Il patrimonio arboreo può contare su 300mila olivi nelle due vallate del Conca e del Marecchia. L’olio riminese è particolarmente apprezzato a livello internazionale e finalmente i ristoratori di valore hanno capito che portare in tavola il prodotto locale conviene sia a livello d’immagine che economico. E’ stata una dura battaglia come quella della Rebola, ma grande è la soddisfazione.
Esaurita la parte didattica, andiamo al sodo: salsiccia con le olive. Piatto strepitoso della nostra cultura rurale. Chiederò al mio Maestro Piero Meldini di illuminarmi dal punto di vista storico; credo che dopo la Piada sia estremamente legato alla riminesità. Per me è una goduria infinita, e ieri sera in un locale di Coriano di cui non dirò il nome ma soltanto il cognome, la Greppia, ne ho avuto ulteriore conferma. Non di sole tagliatelle vive il romagnolo verace, ma anche di maltagliati con i ceci, grande piatto del dimenticato venerdì di magro. Poi, sempre per volare basso e non scimmiottare i fighetti dal polso slogato per ossigenare il vino, una conferma libidinosa è data da una bruschetta di pane sciapo con l’olio novello che potete già trovare nei venti oleifici della nostra bellissima e fortunata terra. Poca spesa, molta resa.
Rurali sempre
Enrico Santini
