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Politica 10:49 | 17/01/2018 - Dall'Italia

Attilio Fontana: l'uomo medio (che avanza) vestito da politico

Attilio Fontana, ex sindaco di Varese e candidato del centrodestra a governare la Regione Lombardia, è un uomo medio. Pier Paolo Pasolini al tempo de La Ricotta paragonava l’uomo medio a “Un mostro, un pericoloso delinquente, razzista, conformista, schiavista, colonialista, qualunquista”. Le agguerrite forze politiche di opposizione oggi sembrano tutte aderire al “partito pasoliniano” nello schierarsi contro il nemico. Ma anche smorzando le pesanti parole di puro spirito polemico rimane comunque l’uso evidentemente patologico di un linguaggio medio che, con “razza bianca”, ha classificato Fontana come ombroso uomo da osteria. La sua dubbia diligenza verbale può essere perdonata forse se applicata a un codice comportamentale ebbro di spirito festaiolo. Il candidato è stato ingabbiato da un qualunquismo talmente pronunciato da sbeffeggiare anche le sue vesti. Attilio Fontana è un uomo medio vestito da politico. E nessuna riserva di saggezza è riuscita a controllare questa infelice esternazione perché l’enfasi oratoria ha preso il sopravvento. Ha bucato la radio. E’ uscita da una dimensione formale, che si muove inevitabilmente tra convenienti slogan e lessici accorti, per liberarsi dal politico. Una ribellione lessicale. Uno spoglio. Ma si sa che “Spoliatus ante omnia restituendus”, e la veste istituzionale ha ben presto rattoppato il buco radiofonico, reintegrato le sue corrette pieghe, retratto il medio per additare il lapsus. Per poi rialzare il medio contro i suoi avversari politici. “Non sono razzista. A dimostrarlo sono anni di politica senza macchia”. “Io continuerò il buongoverno del centrodestra che il popolo lombardo conosce bene. Popolo lombardo lo posso dire?”. E da queste esternazioni è evidente che Attilio Fontana è rimasto solo in osteria a enfatizzare sulla razza lombarda, mentre il politico si è riappropriato di un codice di diligenza verbale “superiore” per evidentemente contrastare il processo politico e mediatico. Se l’originalità di Pasolini gli permetteva di accostare e giustapporre piani di narrazione a prima vista inconciliabili, il candidato del centrodestra non gode di tale genialità. Tra l’osteria e la Regione c’è di mezzo il medio che avanza. Ma poi arriva il lapsus. Tranquilli…
Stefania Bozzo

Cronaca