"La rimodulazione del PNRR da parte del Governo, presentata ieri dal Ministro Fitto e che 'definanzia' (leggi, taglia) 15,89 miliardi di euro principalmente ai Comuni italiani, rischia di mettere pesantemente in discussione fattibilità e tempistiche dei lavori di realizzazione dei tratti 6 e 7 del Parco del Mare sud, finanziati per oltre 20 milioni di euro da contributi ministeriali ottenuti dal Comune nell’ambito del “bando rigenerazione urbana 2022-2026”, poi confluito nel PNRR. Ricordiamo che per quest'opera strategica è già stata effettuata la gara d'appalto, con il cronoprogramma già vidimato che indica nel mese di ottobre 2023 l'avvio dei lavori.
La pesantissima sforbiciata governativa ai fondi cala come una mannia proprio sui Comuni più virtuosi; cioè quelli che, come Rimini, in buona sostanza stanno già spendendo i fondi con rapidità e efficienza. Il Ministro Fitto, ha assicurato a nome dell'Esecutivo centrale, che i soldi verranno recuperati tra fondi di coesione, revisione del Piano nazionale complementare e risorse nazionali ma allo stato attuale non v'è alcuna garanzia di legge né amministrativa, al di là dell'impegno verbale, che ciò avvenga e avvenga in tempi brevi.
Infatti, quello che più preoccupa in queste ore Rimini non è tanto e solo la disponibilità finanziaria ad appalto già esaurito ma l'eventuale ridiscussione delle procedure e dei percorsi amministrativi e burocratici da mettere in campo per il finanziamento alternativo promesso dal Governo. Gli scenari più pessimistici che si aprono sono dunque due: 1) non arrivano i 20 milioni di euro a compensazione di quelli stralciati dai capitoli PNRR sui quali è già stato fatto l'appalto; 2) vengono trovati i 20 milioni di euro ma siccome questi appartengono formalmente a una nuova linea amministrativa che prevede nuove convenzioni, nuovi accordi etc., i tempi di realizzazione dei lavori slittano, non si sa se di poco o molto tempo.
E' una situazione delicatissima anche a livello logistico, perché Rimini ha assoluta necessità di partire con questi interventi immediatamente dopo l'estate per non interferire con la prossima stagione turistica. Quello che chiediamo al Governo, e insieme a Rimini Anci e tanti altri Comuni nella medesima situazione, sono garanzie immediate, sia finanziarie che procedurali, che confermino gli interventi e la loro tempistica per i tratti 6 e 7 del parco del Mare. Se ciò non avvenisse in tempi più immediati che celeri è evidente come, al di là di un ovvio e motivato giudizio pessimo da parte della comunità riminese (i suoi cittadini, le sue imprese) per gli impegni formali e finanziari disattesi, sarebbe sicuramente molto concreta la possibilità di contenziosi legali con adeguate richieste risarcitorie, proprio perché l'appalto è già stato espletato con conseguente prese in carico di lavoratori e materiali da parte delle imprese realizzatrici".