L’emergenza Covid è al centro di un’interrogazione che il consigliere Nicola Marcello ha presentato al sindaco Gnassi e al vicesindaco Lisi. “Siamo, purtroppo, già dentro una seconda pandemia – sostiene Marcello - con dati ed analisi prospettiche sia locali che nazionali che non lasciano presagire un futuro troppo roseo. La nostra provincia e città ieri hanno registrato un numero di casi positivi pari a 100 , un dato secondo solo a Bologna. In molti Istituti scolastici esistono dei focolai e per fortuna i giovani studenti asintomatici sono la maggior parte. Il personale non docente, spesso in età non molto giovane, è chiamato a svolgere compiti di vigilanza e controllo che vanno oltre le loro tradizionali mansioni. Gli insegnanti sono sovraccarichi di lavoro con l’onere di avere la responsabilità della didattica in presenza e nello stesso tempo anche quella a distanza per gli studenti in quarantena. I dirigenti scolastici ( Presidi ) sono dei “veri eroi” da circa 8 mesi con mansioni di dirigenti, pseudosanitari, psicologici , responsabili della sicurezza e dell’igiene.
I trasporti che, già negli anni scorsi, come avevo più volte denunciato erano inadeguati, in questo momento pandemico sono diventati ancora più insufficienti , possibili luoghi di contagio ed a volte poco sicuri , specie per i più piccoli ed i più deboli.
I vari Reparti degli ospedali dedicati al Covid 19 cominciano ad essere saturi e gli ambulatori dei Medici di Medicina Generale sono quasi al collasso con i Sanitari stessi impegnati giorno e notte a fronteggiare situazioni disparate e complesse legate alla pandemia .
Cosa abbastanza diversa ed ormai consolidata di questa seconda ondata pandemica è il coinvolgimento di interi nuclei familiari con i giovani spesso portatori sani asintomatici del virus ed i genitori o nonni conviventi sintomatici o ospedalizzati .
A fronte di tutto ciò – prosegue Marcello - credo che Giunta e Sindaco in particolare non possano solo aspettare i vari DPCM e pensare solo agli orari della movida o al bonus vacanze che pure sono argomenti importanti . Per fronteggiare l’escalation della pandemia nella nostra città credo che alcuni aiuti immediati e correttivi vadano apportati.
Come enunciato anche in un mio Odg del 20/03/2020 già iscritto all’ordine del giorno, credo che nella città di Rimini vadano requisite e locate dalla Regione o Protezione Civile per il tramite delle Autorità competenti ( Prefetto, Sindaci, Asl,) delle strutture alberghiere dove collocare in primis tutti i pazienti volontari positivi al test ma asintomatici o paucisintomatici ed i pazienti in quarantena con sintomi iniziali, o dimessi dall’ospedale ma non ancora dichiarati guariti . Non può esserci una sola struttura a Cattolica , che solo per la lontananza viene rifiutata da tanti nostri concittadini. La città di Rimini vanta la quasi metà della popolazione della Provincia.
Concentrando queste persone in strutture simili si facilita il supporto logistico , sanitario e psicologico (ormai spesso richiesto) e si garantisce un controllo più efficiente del rischio di disseminazione del virus in ambito familiare. In tal modo si garantisce con più sicurezza, anche un confort di vita accettabile a coloro che devono guarire in un periodo ancora non definito nell’attesa dei famigerati due tamponi negativi. Si facilitano anche i compiti dei sanitari del 118 e delle USCA che al posto di monitorare i sintomi di tutti i casi positivi in luoghi diversi, magari anche distanti tra di loro, in una unica sortita possono controllare più pazienti che ne facciano richiesta con risparmio dei tempi di attesa, di impiego di personale e di dispositivi di protezione individuale.
Come secondo intervento immediato ritengo che la didattica integrata vada perseguita da subito, prima che da Roma qualcuno si svegli e lo imponga come unico metodo di insegnamento . Nelle sedi opportune bisogna proporre almeno per tutti gli Istituti Superiori la didattica mista: due settimane in presenza e due a distanza alternativamente, nel rispetto anche della durata dei periodi di quarantena. Solo in questo modo si creerebbe un distanziamento naturale nelle scuole e sui mezzi di trasporto”.
In concreto Marcello chiede “l’individuazione nel nostro Comune di strutture alberghiere collettive per la degenza di pazienti positivi ma non sintomatici o pauci-sintomatici e non bisognevoli di ricovero e la Didattica mista negli Istituti Superiori con rotazione quattordicinale”.