Se fossi parte del Pd e se fossi in primis il sindaco Parma comincerei a preoccuparmi. Lascerei da parte i sondaggi fatti in casa utili solo a convincere gli scettici di fede propria e penserei a qualcosa di più strategico per evitare di perdere la poltrona di sindaco. Perché da quello che si è visto e sentito questa mattina all’hotel della Porta Domenico Samorani è ben più di una minaccia per la "gioiosa macchina da guerra".
Il candidato sindaco a capo di una civica sostenuta dalle forze del centrodestra ha chiamato a raccolta i propri simpatizzanti in una saletta da 80 posti senza immaginare che se ne sarebbe presentato almeno il quadruplo. Posti a sedere subito occupati, posti in piedi idem e che è arrivato all’ora canonica se è stato fortunato ha trovato uno spazietto sulle scale altrimenti se nìè dovuto andar via sperando in un’altra occasione.
Samorani ha sciorinato tutto quello che sarà il suo programma di sindaco, dalla sicurezza alla sanità, dal commercio al turismo sostenuto dal sottosegretario della Lega Jacopo Morrone, dai vertici di Forza Italia e da amici pronti ad offrire il proprio contributo come Domenica Spinelli sindaco di Coriano, Gioenzo Renzi storico guerriero di opposizione ora con Fratelli d’Italia, Andrea Dionigi Palazzi da Riccione e via vai tutti gli altri a cominciare dal fedelissimo Matteo Montevecchi.
C’erano ovviamente e ben camuffati i sodali del sindaco, spediti in avanscoperta, e c’erano soprattutto tantissimi cittadini che del Pd e della Parma ne hanno le scatole piene certi come sono che l’ora del cambiamento sia giunta.
Impressione positiva, Samorani può davvero entrare a far parte della storia di questa città sconfiggendo un nemico ed un potere che ormai da troppo tempo stabilisce a suo comodo il presente ed il futuro.
Riusciranno i nsotri eroi? Se il buongiorno si vede dal mattino verrebbe da dire di sì. Il programma del candidato sindaco Samorani è dettagliato e preciso, sintetico e importante e ci auguriamo che possa essere ben spiegato nel corso di prossimi incontri con la cittadinanza in location ben più ampie della piccola sala messa gentilmente a disposizione dall’hotel della Porta. E se qualcuno aveva ancora dei dubbi questa mattina sono stati fugati: Santarcangelo può essere l’ultimo anello della catena che con Coriano, Riccione e Bellaria Igea Marina solo per dirne tre fa bella mostra di sé nella storia civica e liberale della Romagna.