Non tre e nemmeno due dosi. Per essere efficacemente protette dalle lesioni precancerose della cervice uterina basterebbe una sola somministrazione del vaccino contro il virus del papilloma umano. Lo afferma un gruppo di ricercatori che ha pubblicato i risultati su una rivista internazionale. Gli autori hanno fatto uno studio retrospettivo e hanno diviso la popolazione studiata in tre gruppi, una sola dose, due dosi e tre dosi. Hanno osservato che tutti e tre i gruppi vaccinati avevano un minor rischio di incorrere in una lesione precancerosa rispetto alle persone non vaccinate, ma non solo: la somministrazione di una sola dose risultava sufficiente come strategia preventiva specialmente nelle donne non ancora esposte al virus. Si tratta però di uno studio retrospettivo che andrà confermato con ulteriori indagini. La strategia attuale che si utilizza in Italia è di somministrare alle dodicenni due dosi a distanza di 6 mesi ed in alcune regioni anche ai ragazzi. La somministrazione di tre dosi viene fatta invece dai 14 anni in su e in età adulta perché non si è sicuri in questa fascia d’età che la riduzione delle dosi sia sufficiente a prevenire le displasie della cervice uterina. La durata della copertura vaccinale invece è ancora oggetto di dibattito.
dott. Alessandro Bovicelli