La dipendenza da videogiochi, che affligge soprattutto i giovani, ma riguarda tutte le fasce d’età, entra ufficialmente nell’elenco delle malattie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La notizia è stata confermata durante l’assemblea in corso a Ginevra e per la prima volta anche il gaming disorder è stato riconosciuto malattia. Ma purtroppo nell’era digitale ci troviamo di fronte per molti a delle vere e proprie dipendenze e il problema più grande è rappresentato dai bambini e dagli adolescenti che oltre che dai videogiochi sono dipendenti da internet e dal telefonino. Dipendenze che nell’età adolescenziale richiedono addirittura il ricorso allo psicologo per disintossicarsi. Infatti con queste dipendenze si azzera la socialità e tutto avviene a distanza molto spesso senza interagire con un amico /a non riuscendo a conoscersi veramente. Tornando al gaming disorder, l’OMS lo definisce come una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco manifestati da: un mancato controllo, una sempre maggiore priorità data al gioco al punto che questo diventa più importante delle attività quotidiane e degli interessi della vita, una continua escalation, nonostante conseguenze negative personali, sociali, educazionali o in altre aree importanti.
dott. Alessandro Bovicelli