Il racconto di questo 2023 al Canile Stefano Cerni di Rimini – gestito dalla cooperativa Cento Fiori - si snoda attraverso un intricato intreccio di storie di speranza, riscatto e amore senza riserve verso gli amici a quattro zampe, con un’accoglienza totale di 240 cani in struttura.
Tanti ospiti pelosi, ognuno con la sua storia, la sua unicità, il suo nuovo inizio: 112 le restituzioni dirette dei cani vaganti, mentre 128 le 'code' che hanno attraversato i cancelli del canile per essere riuniti successivamente con i loro proprietari grazie al servizio di recupero.
Ad oggi, quelli attualmente ospiti a San Salvatore sono 45, a cui si sommano i 12 che godono di una temporanea dimora nella struttura di appoggio a Vallecchio.
Tra questi mammiferi domestici spicca anche Carlos, il più anziano con i suoi 13 anni, il ‘saggio custode’ dello Stefano Cerni. Negli anni, questo pastore tedesco dal carattere forte e da un passato alle spalle non semplice, ha superato anche diversi problemi di salute sia legati all’occhio che all’apparato urinario. Insieme a lui, poi, c’è il famoso Eddy, un vispo cucciolone di due anni che ha sofferto di due patologie autoimmuni e che si è recentemente ristabilito dopo una cura particolarmente onerosa. Nel suo nome, il canile, ha proposto anche una vasta scelta di articoli il cui ricavato è stato funzionale a coprire le costose terapie a suo favore. Le felpe colorate, così come gli altri prodotti a lui dedicati, sono andati a ruba tra i riminesi, a testimonianza dell’attenzione della comunità riminese verso gli animali da compagnia e il riconoscimento per l’attività quotidiana del canile comunale per il benessere degli amici a quattro zampe. Una bella storia di affido anche per una cognolona – incrocio pitbull – di 11 anni affetta da una neoplasia alle mammelle: per lei è arrivata una richiesta di affido.
Lo Stefano Cerni, inoltre, si appresta a salutare l’anno in corso con una bella soddisfazione data dai 61 cani adottati in maniera trasversale, dai più cuccioli a quelli più anziani.
Le razze che popolano il canile abbracciano la diversità, con una spiccata prevalenza di cani meticci. Molti anche i simil molossi, pitbull e amstaff.
“Un quadro che conferma quanto sia grande l’affetto della città verso questi esseri speciali, dei pilastri fondamentali per tante famiglie e tante persone, le quali, a loro volta, con la loro generosità e attenzione nei confronti dei Fido più sfortunati, trasformano il nostro lavoro in un atto tangibile di amore e cura – è il commento del team del canile Stefano Cerni –. Questi numeri non sono solo dati, ma il segno di storie di riconciliazione e di una seconda possibilità per i quattro zampe”.
Animali d’affezione iscritti al comune di Rimini: curiosità
I cani registrati al canile di Rimini ad oggi sono 18.776, con un incremento di 1730 unità rispetto all’anno scorso in cui si contavano 17.046 amici pelosi.
Tra questi, 12.611 hanno tra gli 0 e i 10 anni, mentre 5.461 hanno affrontato con gioia oltre 11 primavere. 749, invece, sono Over 20, avendo sorpassato il traguardo dei due decenni.
I meticci occupano il primo grandino con 6.320 rappresentanti, seguiti dai Chihuahua (805), i fedeli Labrador Retriever (665), gli amichevoli Maltese (655) e i dinamici Jack Russel Terrier (596) che chiudono la top 5.
Il gradino più alto dei nomi più diffusi tra i cani si illumina con “Luna”, al secondo posto Mia (229) e al terzo posto Kira (203). Appena fuori dal podio, Stella (166) e Maya (165).
Anche i gatti continuano ad essere compagni di vita privilegiati con 6.439 felini che ‘regnano’ nelle case dei riminesi. Nell’elenco della banca dati degli animali d’affezione dell’anagrafe comunale salta all’occhio anche l’iscrizione di 2 furetti.
Grande successo per l’iniziativa mensile Chiappiamoli
Nell’ambito dell’iniziativa appena conclusasi Chippiamoli (promossa dal comune di Rimini di concerto con il canile Stefano Cerni, la cooperativa Cento Fiori, il personale veterinario, le Guardie Ecologiche Volontarie e le associazioni animaliste) sono stati circa 85 i gatti che hanno ricevuto il microchip gratuito, sommando le due iniziative allo Stefano Cerni e quelle in programma presso gli ambulatori che hanno aderito e partecipato attivamente alla definizione di questo mese dedicato all’applicazione del dispositivo di identificazione per la popolazione felina.
“Un evento unico nel panorama che come amministrazione comunale, grazie alle realtà e ai soggetti aderenti, abbiamo voluto fortemente per promuovere la cultura e la diffusione del microchip: uno strumento molto utile, in quanto fondamentale per localizzare i mici che si smarriscono, facilitando il loro ritorno a casa, e allo stesso tempo, funzionale a prevenire l’odioso fenomeno dell’abbandono grazie a una maggiore tracciabilità – spiega l’assessora al benessere degli animali, Francesca Mattei –. Ringrazio tutte le persone e realtà che si sono date da fare in prima persona per rendere Chippiamoli realtà: inizialmente sembrava solo un sogno ma, grazie a un lavoro plurale di forze, teste e cuori, ce l’abbiamo fatta e la risposta della comunità è stata grandiosa”.
Nuovo canile e gattile comunale, avviata la fase di verifica geologica e ambientale dell’area individuata come possibile sede
Procedono le indagini e le analisi delle diverse soluzioni progettuali utili all’individuazione della sede idonea per ospitare il nuovo canile e gattile di Rimini. L’amministrazione comunale, di recente, ha affidato ad una ditta specializzata l’incarico di portare a termine una serie di verifiche preventive e di rilievi per uno spazio in via Circonvallazione, nell’area dell’ex cementificio.
“L’obiettivo è quello di arrivare ad avviare nei primi mesi del 2024 la progettazione di una struttura che rappresenta una delle priorità del mandato – dichiara l’assessora al benessere degli animali, Francesca Mattei –. Contestualmente stiamo procedendo con il percorso per la realizzazione del gattile comunale temporaneo in via Maderna. A inizio anno è previsto il completamento dei lavori per migliorare l’accessibilità della zona, sia riqualificando la strada sia implementando l’illuminazione pubblica”.