Continua l’attenzione per la popolazione anziana da parte dell’amministrazione comunale che, con una recente determina, ha integrato i fondi di sussistenza di quest’anno con una quota totale di 500 mila euro. Un finanziamento che si aggiunge all’importo già stanziato di 615 mila euro, per un ammontare complessivo di oltre 1,1 milione di euro destinato volto a supportare e affiancare le cittadine e i cittadini più avanti con gli anni. Nello specifico, l’ultima tranche di contributi è stata così suddivisa: 360 mila euro per il ricovero in struttura, altri 94 mila euro per l’erogazione di contributi economici destinati al supporto dell’abitare e alle spese correlate, mentre i rimanenti 46 mila euro per il sostegno alla domiciliarità o l’ausilio del caregiver. Per quanto riguarda i contributi economici una tantum destinati al pagamento delle utenze, dell’affitto e altre spese di sussistenza, sono stati distribuiti dall’inizio dell’anno circa 100 contributi a 80 utenti. Le risorse disponibili annualmente per queste misure ammontano a 156 mila euro, cioè circa 14 mila euro in più rispetto alla cifra messa in campo l’anno scorso. Relativamente alle integrazioni delle rette di ricovero in struttura, l’amministrazione comunale ha impegnato annualmente 873 mila euro per supportare un bacino di circa 100 utenti. Infine, i contributi continuativi denominati ‘alternativi ricovero e minimi vitali’, finalizzati al supporto alla domiciliarità e al pagamento di spese come affitto e bollette, arrivano a circa 7500 euro al mese, supportando 28 utenti, con un impegno totale annuale di 106 mila euro.
“Una gran parte delle politiche del sociale sono pensate per affiancare i nostri anziani, con particolare riguardo a coloro che vivono soli o in condizioni economiche complesse, i quali si possono avvalere di strumenti mirati e a loro disposizione - è il commento dell’assessore alla protezione sociale del comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Oltre all’aspetto prettamente economico, inoltre, come amministrazione, stiamo investendo tanto per creare una rete di supporto sempre più estesa e inclusiva, che va dai servizi a domicilio per le persone non autosufficienti al rafforzamento di nuovi spazi di comunità dove i cittadini possono ritrovarsi e stare assieme”.