Ancora battibecchi e s contri sull'area della ex nuva Questura. La controreplica alle risposte del Comune arriva immediata da Marco Da Dalto, Responsabile Progetto RiminiLife
"Respingiamo i contenuti del comunicato del Comune di Rimini, che non riporta correttamente i fatti accaduti e soprattutto non chiarisce il punto fondamentale, cioè spiegare perché non ritiene di interesse pubblico il progetto RiminiLife.
ASI ha depositato fra dicembre 2022 e gennaio 2023 le sue proposte. Sono seguiti, nei mesi scorsoi due incontri con l’Assessora Roberta Frisoni nei quali abbiamo comunicato verbalmente la nostra disponibilità a quanto affermato nelle mie dichiarazioni riguardo l’aggiornamento della proposta. Gli incontri sono avvenuti l’8 giugno alle 13.00 e il 20 luglio alle 9.30. Al primo erano presenti l’Amministratore Piero Aicardi, due legali di ASI e il sottoscritto. Al secondo l’Amministratore Piero Aicardi e il sottoscritto.
Ci siamo lasciati che avremmo atteso una risposta, inizialmente promessa per fine luglio e poi per fine agosto. Serviva ovviamente un segno di apertura alle nostre nuove proposte, per poi formalizzarle. Non è successo nulla, nonostante diverse sollecitazioni. L’interlocuzione seguente ha solo riguardato provvedimenti per cercare di tamponare la microcriminalità crescente dentro e fuori dall’immobile.
Sulle autorizzazioni edilizie e commerciali: preciso che le suddette sono disgiunte, anche se confluiscono all’interno di una conferenza dei servizi. Ci è stato dato diniego alla pratica edilizia, ma con una comunicazione al protocollo n. 0018359/2023 del 18/01/2023 ci è stata rilasciata l’autorizzazione commerciale (disponibile a chi volesse leggerla) che analizza i requisiti del richiedente e la rispondenza della suddivisione interna del supermercato alle norme e regole del commercio. Autorizzazione concessa alla società Rimini Retail, al 100% di proprietà di ASI. L’autorizzazione commerciale fa cadere tutte le affermazioni dell’Amministrazione sulla natura della nostra proposta, sulla peculiarità del supermercato che non è un ‘mega centro commerciale’ e sull’area di lavorazione.
Non può essere usato a pretesto, anzi è imbarazzante sia stato scritto, che a Rimini non esistono supermercati con il rapporto fra vendita e area di lavorazione da noi indicato. Non c’è a Rimini una norma del genere, mentre a noi invece viene chiesto di sottostare ad una volontà che non è regolamentata. Ammette in questo modo, il Comune, che una norma non esiste e che solo per noi vale un pensiero e l’imposizione di regole limitative. E’ invece corretta la definizione dei mq., che coincide con quanto da me asserito. La nostra proposta prevede infatti l’utilizzo delle superfici da noi acquisite (circa 23.700 mq), a cui si aggiungono quelle dell’edilizia pubblica e sociale che il Comune vuole realizzare, per circa 3.100 mq.
Invito l’amministrazione onde a evitare anche profili di diffamazione che danneggiano la mia persona e l’azienda coinvolta, ad un’informazione più corretta. E’ nostra ferma volontà trovare una soluzione leale ed equilibrata che risolva un problema annoso. Rinnovo la disponibilità, già espressa negli incontri di giugno e luglio, ad un dialogo costruttivo e leale. La sensazione, oggi, è quella di assistere a chi ha l’obiettivo di far trascorrere altro tempo. Noi crediamo che invece serva vedersi a breve e trovare una soluzione.
Ribadisco la situazione surreale: dopo per aver chiamato ‘vergogna’ un luogo malsano, ora si fa tutto il possibile per lasciarlo tale, aggiungendoci di fronte delle palazzine per farci abitare famiglie fragili che avrebbero invece bisogno di stare in un contesto inclusivo".