BOLOGNA - Positivo incontro questa mattina in Regione per i rappresentanti del SILB-Fipe Confcommercio. Il vicepresidente nazionale del SILB, Roberto Carbonetti e il presidente regionale del SILB Emilia Romagna, Gianni Indino hanno incontrato l’assessore al Turismo e Commercio, Andrea Corsini per affrontare un tema caldo, che coinvolge molto da vicino locali da ballo e le discoteche: le feste di paese che stanno diventando tutt’altro.
“Abbiamo chiesto questo incontro all’assessore Corsini per cercare di trovare soluzioni ad una situazione che sta sfuggendo di mano su tutto il territorio regionale – spiega Indino -. Siamo contenti che la Regione abbia capito le nostre istanze, manifestando la volontà di inviare una Circolare alle amministrazioni locali affinché pongano più attenzione alle autorizzazioni rilasciate e controllino che durante queste feste vengano ottemperate le disposizioni normative. Le feste e le sagre organizzate da associazioni, Pro Loco e parrocchie sono sempre esistite, ma ora stanno proliferando e prendendo connotati di natura decisamente diversa rispetto alle sagre legate a prodotti tipici e alla musica tradizionale che abbiamo sempre conosciuto. Queste feste si stanno spostando nelle mani di professionisti, organizzatori senza scrupoli che avvicinano associazioni, Pro Loco e parrocchie progettando per loro le feste, cambiando format rispetto alla sagra tipica, sfruttando le agevolazioni fiscali e normative per creare veri e propri eventi con somministrazione e ballo che richiamano decine di migliaia di persone. Dj di grido con cachet da decine di migliaia di euro, format che scimmiottano gli eventi delle discoteche come le feste Over30 o quelle Anni Ottanta. Va da sé la concorrenza sleale che si genera, che consente loro anche l’ingaggio di artisti che un locale regolare può permettersi per una data con grandi sforzi economici ma che, chissà perché, anima decine di feste di paese tutti i weekend nel giro di poco tempo. Sulla stessa scia il discorso potrebbe arrivare ai chiringuitos di spiaggia, che così tanto piede hanno preso sulla nostra Riviera e che continuano a proporre feste con ballo non autorizzato. Un’altra stortura per cui abbiamo sollecitato controlli”.
“All’assessore Corsini abbiamo fatto presenti tre gravi incongruenze, sulle quali porrà le basi la Circolare che verrà indirizzata a tutti i Comuni dell’Emilia Romagna. Oggi le feste di paese vengono autorizzate dalle amministrazioni comunali con il titolo di manifestazioni temporanee – spiega Roberto Carbonetti – attraverso una SCIA, ex articolo 38 bis del DL 76/2020. Su questo punto è stata diramata qualche mese fa una Circolare ministeriale che chiarisce come questa autorizzazione possa essere rilasciata solamente per gli spettacoli passivi, ovvero quelli in cui le persone godono dello spettacolo come spettatori: cinema, teatro, danza, mentre per i locali si usa l’autorizzazione di trattenimento musicale e/o danzante (art. 68 e 80 del Tulps) con ben altri costi e prescrizioni da ottemperare.
Inoltre, anche le manifestazioni temporanee che richiamano migliaia di persone, sono soggette ad una norma del 2018 che prevede la “Safety&Security”, ovvero un piano di sicurezza che coinvolge a vario titolo Vigili del Fuoco e autorità sanitaria. Abbiamo chiesto alla Regione di sollecitare i territori a controllarne l’ottemperanza, in primis per tutelare la sicurezza degli avventori, ma anche per salvaguardare le nostre imprese dalla concorrenza sleale che viene generata. Una stortura ancora più palese, questa, se si pensa che i luoghi delle manifestazioni temporanee non sono stati progettati per questo scopo e dunque dovrebbero avere adempimenti sulla sicurezza e la salubrità ancora più stringenti.
Terzo e ultimo punto portato all’attenzione della Regione è la forte disparità che si genera tra locali da ballo regolari e manifestazioni temporanee. A queste ultime è concesso di andare in deroga fino a mezzanotte per quanto riguarda la musica e di avere l’attività accessoria di somministrazione. Ma se una discoteca si permette di servire un drink dopo l’orario di chiusura rischia sanzioni penali, mentre alle feste paesane va avanti la somministrazione, che in realtà sarebbe da sospendere alla fine dello spettacolo. Proseguendo senza che nessuno controlli, sottrae quote importanti di mercato anche ai pubblici esercizi. Ringraziamo dunque l’assessore Corsini per la disponibilità dimostrata sia ad ascoltare le nostre ragioni, sia ad attivarsi per riportare alla normalità una situazione che sta sfuggendo di mano”.