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Cronaca 14:09 | 28/10/2019 - Santarcangelo

Bagno di folla per l'anteprima con i bignè

Bagno di folla per Qui Santarcangelo, il progetto itinerante in cinque serate fra cucina, arte, musica e poesia ideato da Fausto Fratti per raccontare come in un film i prodotti della storia e della tradizione clementina e lasciare in eredità il menu della città. Fra questi, il mitico bigné di Renato Giacomini: quel dolce della domenica ideato negli anni ’20 dalla sorella Dinola diventato tradizione di famiglia, marchio di fabbrica del Caffé Commercio e della città al punto che i discendenti l’hanno conservata fino a una quindicina di anni fa. Ieri mattina, il bigné è stato riproposto dai sei cuochi parte di Qui Santarcangelo insieme ad attori, musicisti, poeti e pittori: Paolo Bissaro della Canonica di Casteldimezzo, Claudio Di Bernardo del Grand Hotel di Rimini, Omar Casali del Maré di Cesenatico, Mariano Guardianelli di Abocar di Rimini, Massimiliano Mussoni de La Sangiovesa di Santarcangelo e Silver Succi del QuartoPiano di Rimini, assente per impegni di lavoro ma rappresentato da un suo collaboratore di cucina. A giudicarli in quella che non era una gara per scegliere il più buono, ma il più rispondente all’originale,  tre tester ben conoscitori di quello di Renato: Alfonso Marchi, Tiziano Corbelli e Franco Turci, con la nipote di Giacomini, Daniela Turale, nei panni del super giudice. L'iniziativa scatterà lunedì 4 novembre e si chiuderà il 9 dicembre con quello che diventerà appunto il menu identitario di Santarcangelo. Un’anteprima condita da musica dal vivo che ha richiamato decine e decine di persone – si è visto fra la gente anche Fabio De Luigi – e ha visto i giurati indicare il bigné che sarà inserito nella serata del Caffè Commercio: “Il livello di tutti sei è stato davvero ottimo, il numero 3 è quello che si è avvicinato di più per la crema e la sensazione che lasciava a ogni morso”. Ma il nome dell’autore resterà volutamente top secret, per lo spirito collettivo che anima il progetto, il cui ricavato sarà interamente devoluto all’associazione Paolo Onofri che sostiene l’ospedale Franchini.