Claudio Cecchetto ha scoperto l’acqua calda: cioè che la Romagna è terra di accoglienza e di ospitalità. Spalleggiato dalle Amministrazioni di sinistra a cui doveva essere alternativo, ha ingaggiato una sfida ad un’intolleranza che non c’è mai stata. Sostenere che alla Notte Rosa siano tutti invitati “senza distinzione di età, generi, gusti e interessi” è francamente una precisazione inutile dal momento che non ricordiamo, in 18 anni, nessuna esclusione o discriminazione. È sottinteso che lo spirito di accoglienza verso i turisti da parte degli operatori della riviera, peraltro uno tra i punti di forza che da sempre ci contraddistingue, sia inteso in senso universale e non sentivamo davvero il bisogno di dover sottolinearne l’accezione in un senso che allude meramente a quello che oramai vuole essere portato avanti da una certa politica come pensiero unico dominante. Ciò che è nato per non discriminare sta iniziando davvero a diventare in un certo senso discriminante al contrario, come se tutto ciò che si indentifica in “non fluido” debba essera messo alla gogna e tacciato di bigottismo. Ancora una volta vengono utilizzate risorse pubbliche non per amministrare ma per indottrinare. Questa inutile predica è costata ai Contribuenti la bellezza di 40mila euro, a tanto ammonta il compenso di Cecchetto. Oltretutto il gioco di parole “Pink Fluid” è già stato usato ed abusato in passato. Per quella cifra ci aspettavamo almeno qualcosa di originale. Forse è un altro messaggio nascosto: insegnare ai giovani a riciclare.