Perché questa roba qui? Perché non fare un paio di chilometri in più e portare nella stazione ecologica di Hera ciò che invece è stato abbandonato sul ciglio della strada? Gli interrogativi ci assalgono. Che tipo di persona è un essere umano che fa così? Cosa insegna ai suoi figli (se ne ha) e che senso civico può avere?
Imbattersi in un cumulo di macerie rovesciate fra la pubblica via e un fosso è quanto di peggio si possa vedere durante una passeggiata. Mattonelle, calcinacci, mattoni: evidentemente è stata rifatta una parte di abitazione o chissà cos’altro e approfittando delle tenebre e della mancanza di illuminazione pubblica cosa c’è di meglio che rovesciare in strada le macerie del lavoro? Così avranno pensato gli autori di questa porcheria, aiutati dal fatto che nella zona di “scarico” oltreché la luce manca tutto, figuriamoci una telecamera che possa riprenderli. Siamo in aperta campagna, a monte della via Ravenna a Igea Marina. Dove di giorno transitano poche anime e di notte nessuno perché non c’è un lampione a pagarlo a peso d’oro. E così una volta bottiglie e immondizia, un’altra calcinacci, un’altra ancora borse e valige rubate e svuotate e poi reggiseni, ciabatte, mascherine e chi più ne ha più ne metta. Peccato non coglierli in flagrante perché una bella multa con tanto di denuncia non starebbe certo male. Intanto da parte nostra segnalazione doverosa agli organi di competenza. E pubblica infamia nei confronti di chi si macchia di questi reati.