Dieci condanne, di cui sette anche per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. E' la sentenza pronunciata a Bologna dal gup Grazia Nart nel processo a carico degli appartenenti a presunti gruppi di camorristi attivi su Rimini e sgominato da un'indagine della Dda coordinata dal pm Marco Forte che a ottobre del 2019 portò, con l'operazione 'Hammer', all'emissione di misure di custodia cautelare.
Le indagini hanno ricostruito lo scontro tra due fazioni criminali per il controllo del territorio, una legata al noto clan napoletano Contini e l'altra alla famiglia Romaniello. In particolare il giudice dell'abbreviato ha condannato a 20 anni Ciro Contini, difeso dall'avvocato Dario Procentese di Napoli e a 12 anni e 8 mesi per l'uomo ritenuto suo braccio destro, Antonio Acampa, difeso dall'avvocato Fausto Bruzzese. Sedici anni poi per Armando Savorra e Cosimo Nicolì, 13 per Fabio Rivieccio, 12 anni e 4 mesi per Pasquale Palumbo, 8 anni e 4 mesi per Francesco Capasso, 8 anni e 8 mesi per Massimiliano Romaniello, 9 anni, 6 mesi e 20 giorni per Antonino Di Dato, 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Ripoli.