Si è svolto ieri sera a Cattolica, in Piazza della Repubblica, l’incontro dedicato alla “promozione e diffusione della cultura della legalità”. La buona partecipazione della collettività, che ha seguito in presenza ed in streaming l’appuntamento, dimostra la sensibilità contro il fenomeno mafioso. Un momento di arricchimento per la collettività, per una comunità attenta e vigile, che coltivi la voglia di legalità per sviluppare gli anticorpi necessari al contrasto del malaffare. Dopo l’introduzione alla serata della moderatrice, la giornalista Francesca Valente, l’appuntamento si è snodato tra i contributi dei vari relatori.
Il sindaco Mariano Gennari ha ricordato lo scopo formativo ed informativo dell’appuntamento: “continuare a tenere una luce accesa, per sensibilizzare la coscienza pubblica sul pericolo delle aggressioni dei capitali della criminalità organizzata nel territorio. Una priorità per le Amministrazioni, dobbiamo insieme una cadenza fissa per gli incontri sul tema”.
Sulla necessita della formazione si è concentrato anche l’intervento dell’Assessore di Rimini Mattia Morolli. “Non bisogna sottolineare l’attività nelle scuole e con i giovani. La partecipazione di molte associazioni di volontariato. Un presa di coscienza che parta dal basso, contrastare tra i giovani il “mito” della criminalità che spesso attraverso la narrazione di varie fiction distorta dei media viene dipinta come invincibile”.
Ad Ivan Cecchini e Gian Guido Nobili il compito di illustrare le peculiarità e le attività dell’Osservatorio Provinciale sulla Criminalità Organizzata. Un Osservatorio nato nel 2015 – hanno ricordato – e che da subito è stato promotore di protocollo d’intesa per promuovere la cultura della legalità e la cittadinanza responsabile. Il sostegno alle sue attività è stato ribadito dal sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Davide Baruffi. Ed un nuovo protocollo di intesa e stato annunciato a breve, aggiornato nei contenuti e condiviso con il territorio.
Il Magistrato cattolichino Piergiorgio Morosini ha sottolineato come si tratti di un “argomento trasversale, c’è bisogno di persone credibili ed al di fuori di ogni sospetto per l’attività dell’Osservatorio”. Sull’importanza di sottrarre il business economico delle sostanze stupefacenti alle mafie si è soffermato il Senatore Nicola Morra. “A me sembra che i territori più ricchi e meno a conoscenza dei fenomeni siano quelli più esposti ai rischi di infiltrazioni. Ogni organizzazione ha una semantica diversa. Dobbiamo studiarla, conoscerla, per poter intervenire. Siamo cresciuti pensando che l’emergenza mafiosa fosse l’emergenza Palermo, l’emergenza Cosa Nostra. Oggi sappiamo che la mafia più devastante è quella calabrese che fattura oltre 60miliardi di euro. L’unico antidoto è la trasparenza. E la trasparenza ha bisogno di istruzione e cultura. La mafia la sconfiggi non con i magistrati - ha concluso Morra - ma con i maestri elementari”.