La fine della storia potrebbe essere un a processo per maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni aggravate. Questi i reati contestati ad un giovane riminese che per circa due anni ha costretto la compagna di 22 anni e la figlioletta di un anno e mezzo a vivere con la paura di essere uccise. Sembra un racconto del terrore. Ma sono molteplici gli episodi di violenza raccontati dalla giovane ai Carabinieri. Gli stessi militari nel corso del mese di febbraio hanno eseguito nei confronti ddella persona indagata, la misura cautelare della custodia in carcere. Le minacce di morte, le percosse e le violenze psicologiche erano iniziate quando la giovane era incinta della figlia. Dopo la sua nascita, sono addirittura aumentate. La storia narra di una persona gelosissima, che non perdeva occasione per offendere la compagna. Bastava davvero poco perché il 27enne andasse fuori controllo e sfogasse tutta la sua rabbia sulla madre della piccola. In una occasione dopo averla bersagliata di schiaffi al termine di un litigio, la costrinse a truccarsi per coprire i lividi prima dell’arrivo delle forze dell'ordine. La povera donna ha dovuto subire nel tempo urla, insulti, spintoni, pugni e mani a morsa sul collo. Si è trovata i vestiti tagliati e gli arredi di casa danneggiati. Durante i suo scatti d’ira, l’indagato se la prendeva anche con la figlioletta, sollevata in un’occasione per il collo e scaraventata sul letto perché continuava a piangere. Mamme e figlia sono ricorse anche alle cure del Pronto Soccorso, come provano i referti ospedalieri che indicano contusioni e traumi multipli riscontrati sulla persona offesa, guaribili in 7 e 10 giorni. Il Pubblico Ministero Luca Bertuzzi presso il Tribunale di Rimini, ha chiesto al Giudice per le Indagini Preliminari, il giudizio immediato per l'indagato. Sperando che questo possa dare pace alla donna e alla piccola figlia. Almeno per ora! ì
Cronaca

12:59 - Rimini