La Polizia di Stato di Rimini, nella serata di sabato, ha tratto in arresto un cittadino straniero, per il reato di tentata rapina aggravata, nonché indagato in stato di libertà per i reati di lesioni personali e possesso di armi od oggetti atti ad offendere. In particolare, due Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico si sono precipitate sul posto, poichè un richiedente al 112 riferiva di aver sorpreso un ladro all’interno della propria abitazione. Giunti dopo pochi minuti e saliti all’appartamento sito al secondo piano, veniva sorpreso un soggetto parzialmente travisato, il quale era stato, da pochi istanti, fermato dai proprietari di casa, dopo una breve colluttazione. L’appartamento risultava completamente a soqquadro e gli arredi del salotto completamente rovistati.
Il proprietario raccontava di essere rientrato in casa, con i suoi fratelli e notando il completo disordine, intravedeva una sagoma di un individuo con il volto parzialmente travisato, intento a spostarsi da una stanza all’altra. Intiuito che si trattava di un ladro, insieme ai fratelli lo fermavano prima che questo potesse darsi alla fuga dalla finestra da cui aveva fatto accesso con l’utilizzo di un cacciavite, non senza che questo continuasse a dimenarsi, con calci e pugni, liberandosi della refurtiva ancora in suo possesso.
L’uomo veniva prontamente preso in consegna dagli agenti intervenuti e, sottoposto a perquisizione, si rinveniva un cacciavite a taglio, un paio di guanti e un passamontagna. In considerazione dei fatti accaduti, l’uomo è stato tratto in arresto e, nella mattinata di domani verrà sottoposto al giudizio Direttissimo.
Nella stessa serata, mezz’ora prima, a circa 200 metri dall’abitazione in cui è stato sopreso il ladro, personale delle volanti era già intervenuto per un altro furto in abitazione, im cui il ladro si era introdotto sempre utilizzando un cacciavite, dunque con le stesse modalità, rovistando tutte le stanze, senza tuttavia trovare nulla.
“Si ricorda che nei confronti delle persone indiziate e imputate vige la presunzione di innocenza”.