Il progetto Emporio Solidale, promosso dal Comune di Riccione in partenariato con la Consulta della Solidarietà Città di Riccione, è entrato pienamente nella fase operativa, arrivando a compiere il suo primo anno di attività, nell’ambito del quale ha garantito ai cittadini riccionesi in condizioni di difficoltà socio-economiche l’accesso ai percorsi di sostegno alimentare e di inclusione sociale. Inaugurato il 26 ottobre 2019, dall’avvio delle attività ad oggi sono stati accolti 44 nuclei familiari che, sulla base dei requisiti socio-economici di accesso previsti da apposite linee guida, settimanalmente hanno avuto la possibilità di “fare la spesa” presso l’Emporio Solidale, entrando in contatto con gli operatori volontari della Consulta della Solidarietà - Città di Riccione, che con grande costanza hanno garantito assistenza, ascolto e l’accompagnamento in favore dei cittadini beneficiari, appositamente individuati dallo Sportello Sociale Comunale.
"L’innovativo progetto, che si ispira al modello del “supermarket” sociale, ha mostrato sin da subito la fondamentale valenza ed efficacia in termini di risposte ai bisogni della cittadinanza - ha detto il vice sindaco e assessore ai Servizi alla Persona - soprattutto nel periodo di gestione della crisi economica e sociale conseguente all’emergenza sanitaria COVID-19, e si appresta pertanto a divenire una realtà sociale consolidata nel panorama del sistema di welfare locale. E' un progetto che ha funzionamento grazie all'impegno dei volontari e della Consulta delle associazioni che ringraziamo per il lavoro svolto e per la dedizione che continuano di dimostrare nel prendersi cura delle famiglie che a loro si rivolgono".
"Lo abbiamo fortemente voluto un anno fa - ha detto il sindaco Renata Tosi - mettendo in rete le associazioni di categoria, creando quella sinergia virtuosa tra mondo del volontariato e istituzione pubblica, necessaria per essere concretamente vicini alla comunità e ai cittadini".
"Con grande orgoglio - commenta il presidente Luigi Casaei - La Consulta della Solidarietà di Riccione e l'Amministrazione Comunale ci prestiamo a festeggiare il primo anno di attività dell’Emporio Solidale, importante progetto nato per dare supporto Alle Famiglie e ai cittadini Riccionesi in situazione di fragilità e vulnerabilità sociale ed economica. Il lavoro incessante delle Associazioni della Consulta della Solidarietà e dei volontari ha permesso la gestione e le aperture dell’Emporio Solidale con il Centro d’ascolto e il punto vendita per la distribuzione dei viveri senza interruzioni per tutto l’anno, continuando il servizio anche durante il lockdown nazionale e durante il periodo estivo, garantendo a 44 famiglie Riccionesi, l’approvvigionamento di generi Alimentari e per la pulizia della casa e l’igiene della persona. I volontari della Consulta hanno costruito rapporti di fiducia e collaborazione con le famiglie beneficiarie inviate dallo sportello alla persona del comune di Riccione , questo ha permesso di lavorare in un clima di accoglienza e di serenità. In questo particolare momento, siamo ancora più motivati ad impegnarci per aiutare i cittadini Riccionesi in difficoltà. Grazie al contributo economico del Comune e alle donazioni private pervenute durante l’anno in corso, abbiamo la possibilità di integrare l’approvvigionamento dei beni di prima necessità forniti dal Banco Alimentare di Imola e con i prodotti acquistati localmente che garantiscono una più ampia scelta, in base alle proprie necessità famigliari, Il nostro obiettivo è di incrementare sempre di più il numero degli accessi per dare maggiore risposte alle tante Famiglie in difficoltà per essere sempre più efficaci nel fronteggiare il disagio economico delle Famiglie e dei cittadini, causato dalla mancanza di lavoro e dalla crisi economica, aggravata ulteriormente dall’epidemia del Covid 19. Ringraziamo l’amministrazione Comunale che ci ha permesso e ci ha sostenuto nello sviluppo di questo importante progetto, i donatori privati e le Associazioni per i contributi pervenuti e in particolar modo i volontari impegnati nell’Emporio, perché senza di loro non saremmo stati in grado di dare un efficiente servizio".