Sembrava una normale segnalazione per l’ennesima lite in famiglia quella giunta nella prima serata di ieri presso la Centrale Operativa di Riccione: un vicino di casa preoccupato dalle urla proveniente dalla vicina abitazione di una giovane coppia. Così, si sono immediatamente recati sul posto i carabinieri della Stazione di Morciano di Romagna ed una volta giunti presso l’abitazione segnalata, a Montescudo-Monte Colombo, hanno suonato alla porta venendo accolti dalla coppia, decisamente sorpresa alla vista delle divise.
I Carabinieri hanno quindi spiegato il motivo della loro presenza e di tutta risposta i coniugi hanno subito iniziato a smorzare i toni, rassicurando i militari che fosse tutto nella norma e che si era trattato di un semplice diverbio per questioni di gelosia. Ma i militari anno voluto ispezionare i luoghi per verificare che non vi fossero segni di violenza dentro l’abitazione. Una volta varcata la soglia, gli uomini dell’Arma sono stati investiti dal fortissimo odore acre della marijuana e nell’improvviso mutismo dei due, si è così deciso di procedere ad una perquisizione che ha consentito il rinvenimento, all’interno di una camera, di una vera e propria serra artigianale.
Un sofisticato impianto elettrico di riscaldamento e illuminazione curava la crescita di ben 21 piante rigogliose, cariche di infiorescenze pronte per essere raccolte e trattate. Nella credenza, invece, 220 gr di sostanza già essiccata e pronta allo spaccio. Questo è quanto è stato rinvenuto al termine dell’attività di ricerca e che ha consentito ai militari intervenuti ed ai colleghi della Stazione di Montescudo – Monte Colombo, nel frattempo sopraggiunti, di dichiarare in stato di arresto i due sposi, classe ‘83 lui e ‘94 lei, entrambi incensurati e nullafacenti.
Tutto il materiale, una volta recuperato, è stato quindi sottoposto a sequestro mentre per la coppia, al termine delle formalità di rito, è stato disposto dal Sost. Proc. di turno – Dott.ssa GALLUCCI - l’accompagnamento presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.