Cronaca 18:35 | 04/02/2025 - Riccione

Dopo ben dodici anni, il Dna scopre l'autore di una violenta rapina avvenuta nella Perla Verde a danno di due coniugi

Come si dice. Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. Mai detto calza meglio per un malvivente "beccato" dal D.n.a dopo 12 anni. Sarebbe, presumibilmente l' autore di una violenta rapina in casa avvenuta  a Riccione. Come scrive l’Ansa, le tracce biologiche del soggetto sono state isolate dal Ris dei Carabinieri di Parma. Un piccolo pezzo di plastica ha risolto il caso. Si tratta di una fascetta da elettricista utilizzata per legare i polsi alle due vittime. Le indagini dei Carabinieri, coordinati del sostituto procuratore riminese Luca Bertuzzi, hanno portato a identificare il presunto autore dei reati riccionese. Si tratta di un italiano, residente a Reggio Calabria, sulla quarantina, che secondo gli inquirenti prima che facesse notte, esattamente il 20 luglio di 12 aani e mezzo orsono (2012), insieme ad un complice di cui si ignorano le generalità, busso con una scusa alla casa di due due coniugi della Perla Verde. Nel caso in specie un imprenditore di 77 anni e la moglie di 67, rapinati di oro e denaro contante. Il 5 giugno del 2024, alla Procura di Rimini è arrivata la segnalazione che il D.n.a., rimasto ignoto per olre un decennio era stato identificato. La corrispondenza risulta quella di un soggetto di sesso maschile, con precedenti per rapina, ricettazione, porto d’armi, armi clandestine e stupefacenti. L'attuale indiziato era stato fermato e controllato dalla Stradale di Pesaro in autostrada qualche giorno prima della rapina. L'uomo inoltre sarebbe stato fino a 5 anni orsono detenuto in carcere. Sulla base del D.n.a. e dei riscontri oggettivi, il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha chiesto il rinvio a giudizio per il calabrese. L’udienza è stata fissata per il 15 maggio d2025. Ora saranno il Tribunale e  il Gip a fare il resto.

 

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