Con una media di due blocchi al mese, Facebook ha ufficialmente dichiarato guerra a Geronimo. Non c'è altra spiegazione. I responsabili del social network, come noto, danno ascolto alla segnalazioni che, puntualmente, arrivano dalla concorrenza (per essa s'intende almeno due-tre quotidiani on line che evidentemente utilizzano questi metodi a dir poco bambineschi per cercare di arginare la continua crescita del nostro lavoro) e senza chiedere spiegazioni bloccano tutto ciò che serve all'espansione e alla diffusione delle notizie. Una sorta di censura dell'era moderna di cui Geronimo conosce artefici e promotori, i quali prima o poi dovranno rispondere di questo modo così meschino e vergognoso di mettersi in mezzo. Personaggi che operano nell'ombra e che non hanno il coraggio di manifestarsi, che utilizzano tutte le armi loro messe a disposizione da Facebook per fare del male a chi svolge - ripetiamo - solo il proprio lavoro tentando di fare informazione in un campo minato dagli amici degli amici, da coloro che gettano il sasso e nascondono la mano, da chi si professa paladino della libera informazione ma la ostacola nella maniera più abietta trovando in Facebook un comodo alleato sol perché esegue ciò che gli si dice: non controlla, non verifica, non esamina. Geronimo non ha mai fatto e mai farà cose di questo genere. Non ci piace segnalare anche se di immondizia se ne legge davvero tanta. Andremo avanti, con la nostra forza e con il nostro lavoro certi come siamo che la strada giusta sia questa. Intanto diciamo grazie a chi, seppur in questra strada frastagliata, continua a seguirci con amore e con passione. La forza che ci sostiene è la gente che ci segue. Chi, invece, continua a colpire alle spalle si accomodi pure. Alla fine i conti tornano sempre.
Cronaca
18:30 | 09/10/2017 - Rimini