Emergono dalla Questura di Rimini i dettagli di quello che è successo nel festino che ha causato l'overdose di un 58enne scampato al decesso grazie all'intervento dei medici. Ricostruisce il tutto la stessa Questura.
Nella nottata tra il 27 ed il 28 ottobre la Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto 4 uomini ed 1 donna per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale e lesioni come conseguenza di altro delitto. Alle ore 22:30 circa del 27 ottobre, giungeva la notizia che un uomo, un 58enne della provincia di Chieti, in via Pomezia, era stato soccorso per una overdose dal personale del 118. Il 58enne, grazie al tempestivo intervento dei medici, riprendeva coscienza e veniva trasferito presso l’ospedale. Una volta constatato il miglioramento dello stato di salute dell’uomo, i poliziotti delle volanti, con accertamenti più approfonditi, hanno appurato che le due donne presenti all’interno dell’appartamento con l’uomo, una 55enne foggiana ed una 32 enne riminese, rispettivamente compagna ed amica dell’uomo, avevano consumato crack ed eroina insieme a lui. Quest’ultima sostanza era stata portata per una “rimpatriata” con la 32enne, conosciuta qualche anno prima all’interno di una comunità di recupero, la quale per festeggiare il loro incontro, di sua iniziativa aveva dell’eroina, che si iniettava in vena unitamente all’uomo, mentre la compagna dello stesso si limitava con loro a fumare crack.
Serrate ed immediate indagini dei poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno portato al rintraccio dello spacciatore, un 21enne tunisino, che aveva consegnato alla 32enne riminese la sostanza stupefacente. L’attività investigativa, condotta durante tutta la notte dal personale delle volanti, ha portato alla scoperta di un residence, sito a Rimini in viale Bergamo, in cui, con l’ausilio di altri tunisini, il 21enne aveva creato una centrale di spaccio. Nel cuore della notte i poliziotti, in divisa, si sono recati al residence al fine di rintracciare lo spacciatore e, con uno stratagemma, sono riusciti ad individuare l’appartamento in cui risiedeva e ad accedere al suo interno. Prima di riuscire ad accedere tuttavia gli spacciatori riuscivano a disfarsi di una grande quantità di stupefacente gettandola nel water. Una volta entrati nell’appartamento i poliziotti si sono trovati innanzi tre individui, tutti di nazionalità tunisina, di cui uno il 21enne che aveva ceduto l’eroina all’amica della coppia ed un 43enne ed un 24enne sempre tunisini. I giovani con calci e pugni cercavano di impedire l’accesso ai due poliziotti che tentavano di recuperare quello che i tunisini avevano poco prima gettato nel water. Uno degli agenti veniva colpito alla mano riportando una lesione guaribile in 6gg. Nonostante la colluttazione gli operatori riuscivano a recuperare un involucro trasparente che galleggiava ancora nell’acqua del water, confezione che poi è stata accertato contenere dell’hashish, successivamente posta in sequestro penale. Contestualmente il 43enne tunisino, pur di eludere il controllo di Polizia, apriva la porta di ingresso e si trovava difronte altri 2 poliziotti, che cercava di colpire con una testata poi con le braccia e con le gambe al fine di farsi largo per guadagnarsi la fuga. Durante la colluttazione il 43enne cercava di disfarsi di un involucro di colore blu contenente eroina recuperato e sequestrato dagli operatori, dello stesso colore e tipologia di quello rinvenuto all’interno dell’appartamento del 58enne finito in overdose.
Dalla successiva perquisizione, estesa anche ad un altro appartamento del residence, i poliziotti si imbattevano anche in una cittadina moldava di 51 anni, la quale era distesa sul letto con un piatto in ceramica tra le mani intenta a consumare uno spinello, ed un altro cittadino italiano di 58 anni. Nel piatto di ceramica, intriso di sostanza stupefacente del tipo eroina, erano posizionati cinque frammenti di hashish, al di sopra del comodino veniva rinvenuto un coltello a serramanico con evidenti residui di eroina, una tessera sanitaria plastificata notevolmente deteriorata poiché verosimilmente utilizzata per il taglio dello stupefacente, un involucro di cellophane termosaldato contenente eroina, due involucri con semi di canapa, un involucro contenente marijuana, uno smartphone e la somma di Euro 570,00, il tutto posto in sequestro penale. All’interno della cassaforte presente nella stessa stanza, veniva rinvenuta la somma di Euro 1.950,00.
Alla fine degli accertamenti i 3 cittadini tunisini sorpresi all’interno del primo appartamento, ed il cittadino italiano con la signora moldava, reperiti nel secondo appartamento, venivano tratti in arresto in concorso per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre solo per i tre tunisini resta in piedi anche l’accusa di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Infine, solo per il 21enne tunisino che aveva ceduto la dose quasi letale, è stato ipotizzato il reato di lesioni come conseguenza di altro delitto. Gli arrestati sono stati condotti presso la casa circondariale di Rimini, mentre la donna presso quella di Forlì, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.