Celebrazioni in Piazza Cavour ieri mattina per 75° anniversario della fondazione della Repubblica italiana.
"Tra le tante incertezze dei nostri giorni - si legge in una nota di Palazzo Garampi - rimane incontestabile un assunto: il 2 giugno si celebra la festa della patria comune. Solennizzare questa giornata, pur con la sobrietà che i tempi richiedono, significa sottolineare che la Repubblica è - ancor prima della veste giuridica che la identifica come una forma dello Stato - il senso della nostra comunità. Il processo di cambiamento dell’Italia, inevitabile per le conseguenze della pandemia, ha bisogno di ritrovare gli elementi costitutivi, che sono fondamenta di dedizione al bene comune, a partire dall’onestà e dalla responsabilità, che non sono concetti moralistici, ma condizione essenziale per una civile convivenza. Montesquieu diceva che i cattivi costumi si combattono con i buoni costumi, non con la legge, che semmai interviene dopo.
Questa Festa della Repubblica, celebrata in modo sobrio ma non per questo meno solenne, sia - oggi più che mai - momento unificante per l’auspicato ritorno ad una “normalità” da costruire insieme".