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Cronaca 11:48 | 24/04/2023 - Rimini

Gianni Indino, presidente Confcommercio: “area ex questura, che prezzo dovrà pagare la città per la riqualificazione della zona?"

Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini: “Area ex questura, che prezzo dovrà pagare la città per la riqualificazione della zona? È auspicabile e urgente che amministrazione e proprietà si risiedano al tavolo, al quale anche le associazioni di categoria potrebbero dare un contributo. Si faccia definitiva chiarezza sul progetto, trovando soluzioni condivise e sostenibili per un’area che attende già da troppo tempo di tornare ad essere a completo servizio dei cittadini”

“Che prezzo dovrà pagare la città per la riqualificazione dell’area della ex questura? Ruotano tutti attorno a questa domanda i dubbi legati al progetto presentato dalla nuova proprietà dell’area di via Ugo Bassi. Se da una parte – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - rimane improrogabile lo sblocco della situazione per ridare vitalità a questa parte della città, Rimini non può più permettersi errori. È dunque auspicabile e urgente che si faccia chiarezza sul progetto di riqualificazione e che vengano resi noti i piani. In questi giorni di dibattito si è parlato tanto della parte commerciale del nuovo progetto, con 1.500 metri quadri che sarebbero dedicati alla vendita e 4.500 ai servizi tecnici. Proporzioni che lasciano pensare ad un utilizzo diverso da magazzini e servizi correlati al supermercato. 

Ribadiamo che di nuovi supermercati non si sente la mancanza e che rimane la nostra contrarietà ad aperture di grandi strutture commerciali, soprattutto a ridosso del centro cittadino. Aperture che di fatto stanno cancellando i negozi di vicinato, quelli di quartiere, quelli che per le classi sociali più fragili sono sempre stati punti di riferimento non solo commerciali e di approvvigionamento dei beni, ma elementi fondanti della socialità e dei rapporti interpersonali. 

Non volendo però fare di un caso specifico né una questione ideologica, né di marchi o insegne, né tanto meno porre un veto aprioristico, vorremmo capire la reale portata di questo intervento affinché non porti ulteriori sconquassi alla città. Il prezzo da pagare per avere una zona residenzialeriqualificata sarà l’apertura di un nuovo supermercato, oppure dovremmo aspettarci altro come paventato in questi giorni sui quotidiani locali? Se fosse realmente in predicato l’attivazione di una piattaforma logistica, questo diventerebbe un progetto insostenibile per la nostra città. La zona già altamente popolata e il traffico veicolare già denso su una importante via di collegamento come è via Roma, potrebbe creare ulteriori problemi di congestionamento a ridosso del centro. 

Bene dunque che l’amministrazione e la proprietà dell’area tornino a sedersi al tavolo, al quale anche le associazioni di categoria potrebbero dare il loro contributo. Auspichiamo che tutti giochino a carte scoperte e mettano sul piatto soluzioni sostenibili, che vadano a vantaggio della città nella sua interezza, affinché da questa discussione si possa uscire trovando soluzioni condivise senza andare allo scontro per il futuro di un’area preziosa per la nostra città, che già da troppo tempo attende di tornare ad essere al completo servizio dei cittadini”.