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Cronaca 15:36 | 27/06/2024 - Rimini

Giornata Nazionale per la lotta contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma: le nuove terapie target hanno aumentato l'aspettativa di vita

Il 21 giugno AIL celebra la Giornata Nazionale per la lotta contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma. Nell’occasione AIL Rimini ha organizzato un incontro informativo aperto al pubblico, a volontari, pazienti e soci, svoltosi al Club Nautico Rimini.

“È una giornata di festa perché in questa giornata di solito vengono raccontati i successi ottenuti e c’è un incontro tra medici, infermieri, personale, psicologi, nostri volontari, pazienti e familiari dei pazienti – racconta Eduardo Pinto, presidente di AIL Rimini OdV -. Solitamente in questa data noi organizziamo un’uscita in barca con i bambini di Oncoematologia pediatrica e con i pazienti adulti di Ematologia, anche con i Dottor Clown. Quest’anno la faremo a settembre. Ringrazio il Club Nautico Rimini per la grande continuità che ci offre nel tempo, mettendo a disposizione la sala, il ristorante e le barche dei suoi soci. Abbiamo deciso di proporre un’iniziativa innovativa: vogliamo iniziare una serie d’incontri per vederci in più momenti per essere più vicini ai pazienti e alle loro famiglie. Sono 27 anni che lavoriamo per far crescere AIL Rimini, grazie soprattutto al lavoro dei volontari, in particolar modo delle nostre fantastiche volontarie. E oggi la nostra è considerata un’associazione di eccellenza. Quest’anno abbiamo messo a disposizione una somma notevole per la costruzione del nuovo Day Hospital Oncoematologico. I lavori dovrebbero terminare entro luglio, con l’inaugurazione nel mese di agosto”.

Patrizia Tosi, direttore dell'Unità Operativa di Ematologia dell'Ospedale “Infermi”, ha fornito un quadro sulle malattie del sangue. “L’incidenza delle malattie del sangue aumenta con l’età. Con le nuove terapie riusciamo a guarire anche le persone di una certa età. I tumori del sangue sono più frequenti nei Paesi industrializzati, non so se questo sia un dato vero o no, sicuramente è più facile che vengano diagnosticati nei Paesi industrializzati, ma la cosa che possiamo dire è che sicuramente l’inquinamento incide. Sono più frequenti nei soggetti portatori di alterazioni genetiche. A Rimini, come in tutto il mondo, i tumori del sangue più frequenti sono i linfomi, soprattutto i linfomi aggressivi. Meno diffuse le leucemie acute: a Rimini ne vediamo 20-30 trattabili all’anno. 

I tumori del sangue fino a poco tempo fa si curavano con la chemioterapia. Adesso ci sono terapie di supporto: farmaci più mirati, più selettivi”. 

Delle nuove terapie delle malattie del sangue ha parlato Francesco Rotondo, dirigente medico di Ematologia Rimini. “La rivoluzione in ematologia è recente ed è legata alla scoperta di farmaci che si trasformano all’interno dell’organismo e che diventano intelligenti nel momento in cui vengono somministrati al paziente: le cosiddette CAR-T. C’è un grandissimo fermento per queste cellule ingegnerizzate che vanno a distruggere le cellule patologiche e che riescono a guarire i pazienti “resistenti” alle terapie tradizionali. Ci sono infine gli anticorpi bispecifici, che con una mano legano le cellule tumorali e con l’altra abbracciano le cellule del sistema immunitario per veicolarle contro le cellule tumorali”.

Si è parlato anche del concetto di remissione. “È la scomparsa della malattia visibile, un prerequisito fondamentale per il futuro perché se c’è remissione può esserci anche una guarigione” ha spiegato la dottoressa Tosi. 

Il dottor Rotondo ha chiesto di non demonizzare le case farmaceutiche: “Se non ci fossero non potremmo guarire i pazienti. Ogni giorno nei nostri ambulatori a Rimini passa una sessantina di pazienti, tra attività di Day Hospital, prime visite e controlli ambulatoriali. Non mandiamo via nessuno, ed il fatto che le persone riescano a curarsi a casa propria è fondamentale”.

“L’attività dei Day Hospital è frenetica e difficile. Vista la tipologia di paziente il carico di lavoro è di un certo tipo – aggiunge la dottoressa Anna Merli -. Quello che possiamo fare lo cerchiamo di fare al meglio, cercando di dare una risposta ai nostri pazienti. Quello che ci fa andare avanti è proprio il rapporto che si crea con il paziente. È un ritorno umano che ci ripaga della fatica”.

“Spesso i pazienti si lamentano dei ritardi – spiega Michela Pilati, case manager -. Farlo comprendere ai pazienti non è semplice. Ma i nostri medici non dicono di no a nessuno. Io vorrei ringraziare AIL Rimini sia perché ci permette di avere un medico in più sia perché a livello organizzativo c’è sempre: se abbiamo bisogno di un letto per un paziente che arriva da lontano, se abbiamo bisogno di un aiuto per partecipare ad un congresso, se abbiamo bisogno di ausili per l’attività quotidiana, non abbiamo mai sentito un no. E sapere di poter contare su qualcuno al di fuori dell’Azienda per noi è davvero importante”.