“Con il suo intervento pronto e deciso mi ha salvato la vita”. Con queste parole un Antonio Martino, un turista di 75 anni di Bergamo, si è rivolto al Comune di Misano Adriatico per chiedere di valorizzare, con un riconoscimento, l’intervento dell’operatore di salvataggio che ha consentito di evitare una tragedia. L’episodio risale allo scorso 14 settembre quando il signor Antonio, che non sa nuotare, durante una tranquilla passeggiata in pochi metri d’acqua, si è ritrovato a sprofondare in una buca formatasi in mare. Fabio Cappellini, in servizio in quella spiaggia, si è accorto subito di ciò che stava accadendo ed è intervenuto all’istante, evitando il peggio.
Per questo suo intervento è stato ricevuto dal sindaco di Misano Fabrizio Piccioni e dal Comandante della Capitaneria di Porto di Cattolica Maurizio Spanò, che gli hanno consegnato un riconoscimento.
“Il prolungamento di una settimana del servizio di salvataggio, voluto dai Comuni, ha consentito che, grazie alla presenza del bagnino, si sia potuta salvare una vita – sottolinea il Comandante Spanò. Il ruolo degli operatori di salvataggio ha una funzione sociale fondamentale: garantire che un momento di divertimento, come un bagno in mare, si possa svolgere in sicurezza. Una presenza continua, una mano pronta a tirare fuori dall’acqua, quando serve, sono una garanzia di tutela importante”.
Fabio Cappellini ricorda bene quella giornata di metà settembre.
“Eravamo nella settimana di prolungamento del servizio– racconta -. La circostanza, come spesso accade, si è verificata in un momento tranquillo, di mare calmo e di bassa stagione. Spesso, nei periodi di maggiore affollamento, sono gli stessi bagnanti che ci avvisano delle situazioni di pericolo. Questo, invece, è stato un caso isolato. Il signore stava camminando con l’acqua al ginocchio e si è ritrovato a sprofondare in un buco di oltre due metri, di quelli che capita si formino, specie a settembre. Nonostante sia accorso immediatamente, ha aspirato e bevuto acqua. Per fortuna non ha mai perso coscienza, ma è stato necessario trasportarlo in Ospedale per una pulizia. Se l’è cavata con cinque giorni. Non ho fatto niente di speciale – conclude -. Per me è stato un episodio dei tanti. Ho ripreso quest’anno a fare servizio di salvataggio, dopo un periodo di stop. Ci sono tanti altri colleghi che meriterebbero un riconoscimento più di me”.
Il signor Martino, che definisce Fabio “il suo angelo”, ha in programma di tornare a Misano Adriatico la prossima estate.