Risalgono ad ottobre 2018 i fatti contestati ad un riminese classe ’56, ritenuto dagli inquirenti presunto responsabile di circonvenzione di persone incapaci e violenza sessuale. A far partire le indagini sono stati i sospetti nutriti da una coppia di genitori, la cui figlia – affetta da problemi psichici – era improvvisamente peggiorata tanto da essere ricoverata presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Rimini.
A seguito della denuncia, i Carabinieri della stazione di Riccione, nel corso di una lunga e complessa attività investigativa, hanno raccolto importanti elementi indiziari a carico dell’indagato: secondo quanto ricostruito, infatti, l’uomo dopo alcuni mesi di frequentazione della donna, approfittando del suo stato di fragilità psichica ed emotiva nonché delle manipolabili credenze della stessa, l’avrebbe dapprima convinta ad interrompere ogni cura farmacologica in favore di una speciale dieta a base di carne di agnello. Sarebbero poi bastate intercessioni spiritiche e “lavaggi cristici” per alleviare le sofferenze fisiche. Un vero e proprio legame mistico che avrebbe stretto sempre di più la donna al suo curatore e l’avrebbe indotta a rifuggire da amici e parenti, inclini invece a farle del male.
Inoltre, per quanto ricostruito, le prestazioni del guaritore sarebbero state inizialmente ricompensate con denaro contante fino a quando la donna, a corto di risorse, si sarebbe vista costretta ad estinguere il suo debito offrendosi per prestazioni sessuali nei confronti dell’indagato. Accuse da cui questi è stato ora chiamato a difendersi a seguito della notifica di un avviso ex art. 415 bis c.p. e avendo rinunciato alla facoltà di rendere interrogatorio, il Pubblico Ministero ha trasmesso al G.I.P. richiesta di rinvio a giudizio.