I certificati spuntano ma in ritardo. Medico a processo con l'accusa di falso materiale e truffa ai danni dello stato

Andrà  a processo con il reato di falso materiale e truffa ai danni dello stato, in relazione ad alcuni certificati di idoneità al lavoro, rilasciati a 11 dipendenti di una discoteca, un medico riminese 60enne. I fatti risalgono all'anno 2017. A quel tempo l'Ispettorato del Lavoro effettuò proprio delle verifiche sul locale. Al vaglio dipendenti, per i quali risultava l'assenza di certificati, che però spuntarono fuori qualche giorno dopo, con una data antecedente al controllo. Per questo motivo il dottore venne accusato di poter aver elaborato una serie di certificazioni con data non certa, allo scopo di evitare alla gestione del locale una sanzione pecuniara rilevante e altre problematiche. Tutto il discorso verte proprio su questo. Secondo infatti il legale dell'imputato, l'avvocato Piero Venturi, la certificazione non configurerebbe il reato di truffa, in quanto i dipendenti in questione non potrebbero essere classificati come lavoratori notturni, in quanto le chiamate da parte del gestore nei loro confronti risultano una tantum, in qualche fine settimana. I dipendenti non accumulerebbero gli ottanta giorni lavorativi annuali richiesti dalla legge vigente. Ora comunque sarà il Tribunale a dovere mettere la parola fine sulla questione il prossimo 13 giugno.