Nella seduta del Consiglio provinciale di ieri sono stati approvati, all’unanimità, due schemi di convenzione con il Tribunale di Rimini di finalità identica, che si muovono nella logica della giustizia riparativa: la convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai sensi degli artt. 54 (Decreto legislativo n.274/2000) e 2 (decreto ministeriale 26 marzo 2001) e la convenzione per lo svolgimento della messa alla prova, ai sensi dell'art. 3 della legge n. 67/2014, mediante impiego, presso la Provincia di Rimini, di imputati con pena alternativa di lavori di pubblica utilità.
Le convenzioni sono nella cornice dei principi del Patto per il Lavoro e per il Clima e prevedono l’esecuzione penale alternativa con la possibilità da parte del giudice di pace di applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità o attraverso l’istituto della sospensione del procedimento penale con messa alla prova. Il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività. Con queste due convenzioni potranno essere impiegati fino a dieci condannati per un periodo medio massimo di novanta giorni in lavori socialmente utili e di pubblica utilità, specialmente nei lavori pubblici di manutenzione viaria e in ambito scolastico attraverso un supporto ai plessi riminesi (palestre, aree destinate ad attività ludico-sportiva che necessitano di cura del verde, attività di facchinaggio e di vigilanza).
Approvazione, infine, a maggioranza (astenuti Spinelli e Mauro, contrari Diotalevi e Zoccarato) per la presa d'atto della relazione forestale sull’area del Comune di Rimini denominata ex Ceschina e degli effetti rispetto all’individuazione di un vincolo di sistema forestale boschivo.