A seguito del tragico episodio dell'avvelenamento del Doberman Thor in un'area di sgambamento, sento l'urgenza di condividere alcune riflessioni come cittadino e amante degli animali. Questi spazi, che dovrebbero essere luoghi sicuri e piacevoli per i nostri amici a quattro zampe, si stanno rivelando sempre più rischiosi. L'avvelenamento di un cane non è un evento isolato, ma rappresenta solo la punta dell'iceberg di un problema che richiede interventi rapidi e concreti.
Le aree di sgambamento, concepite per offrire ai cani uno spazio di libertà in contesto urbano, stanno dimostrando diverse criticità, tra cui la mancanza di sorveglianza, che consente comportamenti incivili e a volte criminali, come l'abbandono di rifiuti o, in casi estremi, l'avvelenamento. La scarsa manutenzione, con recinzioni danneggiate, erba incolta e buche pericolose sia per i cani che per i loro conduttori, peggiora ulteriormente la situazione. Inoltre, l'assenza di controllo nell'uso delle aree fa sì che un piccolo gruppo di frequentatori possa creare tensioni e dinamiche aggressive tra i cani. A questo si aggiunge la carenza di attrezzature adeguate, come fontane funzionanti e sacchetti per i bisogni, che compromette la pulizia e la sicurezza degli spazi.
Dopo aver riflettuto su questi problemi, alcune soluzioni potrebbero davvero fare la differenza. L'installazione di videocamere aiuterebbe a monitorare l'utilizzo delle aree e a scoraggiare atti vandalici o criminali, garantendo maggiore sicurezza e fungendo da deterrente soprattutto nelle ore notturne. Un sistema di tessera di accesso per i cani, basato su requisiti come microchip, vaccini e trattamenti antiparassitari, garantirebbe la salute e la sicurezza di tutti i frequentatori. La presenza di referenti di area, volontari preparati per gestire le interazioni tra i cani e segnalare eventuali criticità, contribuirebbe a evitare situazioni di conflitto. Infine, una manutenzione regolare delle strutture, insieme al miglioramento del verde e all'introduzione di attrezzature idonee, come fontane e dispenser di sacchetti, renderebbe le aree più sicure e pulite.
Credo sia fondamentale che ognuno di noi, come cittadini, faccia sentire la propria voce per migliorare la qualità di questi spazi. Sono sicuro che, con la giusta collaborazione tra amministrazioni locali, associazioni e cittadini, possiamo rendere le aree di sgambamento luoghi sicuri e piacevoli, dove i nostri cani possano davvero godere di momenti di libertà in sicurezza.
dott. Fabio Vergoni
medico veterinario comportamentalista