“Total Job” è il nome dell'operazione dato dalle fiamme gialle del Gruppo di Rimini, finalizzata al contrasto del lavoro nero e irregolare.
I militari della Squadra operativa volante del Gruppo di Rimini hanno avviato una serie di controlli sul campo a contrasto del lavoro sommerso presso imprese operanti nella provincia di Rimini (ben 13 con sede nel Comune capoluogo di provincia), nei settori produttivi caratterizzanti il tessuto economico provinciale (in primis stabilimenti balneari, discoteche, alberghi, club privè, ristoranti, edilizia, produzione e vendita di gelati).
L’operazione “Total Job” si è conclusa con: - l’identificazione di 98 lavoratori assunti in modo irregolare (su 197 controllati), di cui ben 55 risultati addirittura impiegati completamente in nero; tra questi ultimi 36 cittadini stranieri; la verbalizzazione per queste irregolarità di 22 datori di lavoro, per violazioni che prevedono il pagamento di sanzioni amministrative che ammontano in totale a oltre 200mila euro; tra questi datori di lavoro, 3 gestori di locali da ballo di Rimini, che hanno impiegato in totale 19 lavoratori irregolari di cui 12 in nero ed un’impresa di progettazione e ristrutturazione edilizia di Santarcangelo, risultata non solo completamente sconosciuta al fisco, ma anche impiegare solo manodopera in nero (12 persone), constatando a suo carico pure entrate in nero per oltre 750mila euro, con evasione di IVA per 160mila euro ed evasione contributiva previdenziale per circa 50mila euro; la proposta, inoltre, all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Rimini, per 10 di questi 22 datori di lavoro, come previsto dall’art. 14 del Decreto Legislativo n. 81 del 09.04.2008, dell’applicazione della sanzione di temporanea sospensione dell’attività imprenditoriale, in quanto sono risultati aver impiegato lavoratori in nero nella misura pari e/o superiore al 20% del personale presente all’atto dell’intervento ispettivo.
Di questi, ben 9 imprenditori, per evitare più pesanti sanzioni, hanno provveduto a regolarizzare la posizione dei dipendenti sorpresi a lavorare in nero (24 persone), pagando all’erario le sanzioni ridotte, che hanno comportato un incasso per lo Stato di oltre 23 mila euro.