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"Con le riaperture dopo il lockdown si è subito percepito che saremmo andanti incontro ad una estate completamente diversa dal passato anche per la gestione della sicurezza. Innanzitutto chi in passato programmava le proprie ferie all’estero, con la pandemia che ancora imperversa, con tutta probabilità cambierà i progetti e rimarrà in Italia, verosimilmente nelle località più conosciute tra le quali spiccano Rimini e la riviera romagnola. Da ciò le forze dell’ordine saranno chiamate, oltre al contrasto degli eventi criminosi, alla tutela dell’ordine pubblico, all’antiabusivismo e al controllo del territorio, dovranno necessariamente fare i conti anche con le regole dettate dal distanziamento sociale. Quest’ultimo farà necessariamente rivedere le regole dei grandi eventi sul territorio con un maggiore impatto sulla mole di lavoro delle Forze dell'Ordine".
Un tono di amarezza e di preoccupazione accompagna le parole del segretario provinciale del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), Roberto Mazzini.
"Siamo vivamente preoccupati - prosegue - perché ad oggi non sono state predisposte le aggregazioni estive del personale. Ciò nonostante, verosimilmente, verranno assicurate le aperture dei posti di polizia estivi e i vari servizi dedicati. Una mole di lavoro non sostenibile nonostante l’incremento del personale avuto a fine 2018, che ha riconosciuto il grande lavoro cui sono stati chiamati per anni le operatrici e gli operatori della Polizia di Stato di Rimini. Proprio per tali motivi, settimane fa, il Segretario Generale del SAP Stefano PAOLONI, facendosi portatore delle numerose segnalazioni giunte del territorio rivierasco, ha inviato una missiva al Ministro dell’Interno per chiedere l’invio del personale".
