Inaugurata a Riccione la mostra “Steve McCurry Icons” con apertura al pubblico il 14 aprile. Un meraviglioso excursus di oltre 70 capolavori fotografici del grande maestro fino al 18 settembre, a Villa Mussolini. La mostra di Riccione inizia con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia. Il visitatore seguirà idealmente McCurry nei suoi viaggi attraversando India, Birmania, Giappone, Africa fino al Brasile.
La mostra “Steve McCurry Icons”, curata da Biba Giacchetti, raccoglie il meglio della sua vasta produzione, per proporre ai visitatori un viaggio simbolico nel complesso universo di esperienze e di emozioni che caratterizza le sue immagini. Dagli scatti, gli unici, in bianco e nero, realizzati tra il 1979 e il 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica alle più famose foto a colori. Dall’Afghanistan veniva anche Sharbat Gula, la ragazza che McCurry ha fotografato nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale. E con i rullini cuciti addosso nei vestiti, letteralmente, Steve McCurry ha varcato i confini dell’Afghanistan un paese che ha una grande importanza nella sua storia, nel quale a partire dal 1980 è tornato più di 40 volte, e dove ha avuto modo di documentare la vita nei campi profughi, con l’esodo terribile voluto dal governo per contenere le sacche di ribelli più difficili da controllare: scatti per i quali è stato anche arrestato e interrogato dal governo afghano. A questo periodo risale lo scatto realizzato del profugo con il turbante a coprire l’occhio appena operato di cataratta, Baluchistan, Pakistan, 1981 © Steve McCurry.
Numerosi sono anche gli scatti per il National Geographic, oltre all’iconica immagine guida di mostra, la famosa foto del treno a vapore con il Taj Mahal sullo sfondo (Agra, India, 1983 © Steve McCurry) , per documentare la più grande rete ferroviaria al mondo. Un vero e proprio scatto storico, perché ora non ci sono più locomotive a vapore in India, e soprattutto la ferrovia non passa più nei pressi del Taj Mahal. Per riprodurre lo scatto, McCurry si è appostato per giorni interi nello stesso punto sino a quando non ha ritrovato la composizione giusta. La giusta combinazione che ha creato l’alchimia per lo scatto perfetto.