Chiudere la spiaggia è una follia che uccide il faticoso cammino intrapreso da tutta la Romagna per dare speranza ad un’economia che stava per rialzare la testa dopo un periodo terribile di incertezza sul futuro.
Chiudere la spiaggia è un controsenso per la salute dei cittadini che se possono camminare nei parchi non si capisce perché non possano farlo in riva al mare con aria pulita da sempre cura per le malattie polmonari.
Chiudere la spiaggia è un danno di immagine per quel poco di estate 2020 che faticosamente ogni giorno stiamo cercando di ricostruire.
Chiudere la spiaggia vuol dire considerare i cittadini riccionesi, tutti i romagnoli e non solo, degli irresponsabili sciocchi ed inconsapevoli del pericolo per la propria e altrui salute, pronti a sciamare in orde disordinate verso i lidi. Ma per favore!
Come sindaco di Riccione, città del G20 delle più note e frequentate spiagge d’Italia, non posso che dirmi negativamente e profondamente contrariata da questa scelta che getta incertezza sul futuro, paura nei cittadini e rende la ripresa anche psicologica più lenta.
Non sono d’accordo per due punti fondamentali: 1) oggi non è il momento delle strategie politiche per fregare l’alleato di turno al Governo; 2) ritengo i miei cittadini persone responsabili che in questo lungo periodo di lockdown hanno fatto il loro dovere e che oggi meritano rispetto e quindi, permettere loro di passeggiare con il distanziamento sociale o con la mascherina, nel parco, come in viale Ceccarini, in viale Dante o al mare è per me la stessa cosa. Questo perché ho dinanzi persone serie, non pecore da portare al pascolo. Questa manovra, lo si capisce perfettamente, è una prova di forza del PD contro Conte. Io a questo gioco non ci sto, perché sono una donna di politica e di istituzione, conosco il limite che né l’una e né l’altra dovrebbero mai oltrepassare, il bene dei cittadini. Quello prima di tutto.
Renata Tosi sindaco di Riccione