Che ruolo hanno avuto le donne nel mondo della marineria Adriatica e quindi anche a Cattolica? Di sicuro sono state una parte attiva. Riparavano reti, cucivano le vele e tanto altro. Ma fare luce su tanti aspetti ancora in ombra e smontare stereotipi che relegano le donne a ruoli marginali nel mondo della marineria tradizionale è il compito della ricercatrice Federica Cozzio, vincitrice della borsa di ricerca dedicata allo sviluppo progetto "Cultura del mare: immaginari di genere e saperi femminili nella marineria tradizionale adriatica" nell’ambito del Dottorato in Patrimonio Immateriale nell’Innovazione Socio-Culturale dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il progetto “Culture del Mare” nasce dalla partnership tra Università e Museo della Regina nell'ambito del GEP (Gender Equality Plan) 2021-24 della Bicocca e prevede una ricerca antropologica sulla storia recente della marineria tradizionale adriatica con particolare attenzione ai ruoli e agli immaginari di genere, e alle loro trasformazioni nel tempo. Il progetto dura 3 anni. Sotto la supervisione della direttrice del Museo, Laura Menin, membro del collegio docenti del Dottorato, l’antropologa visiva Federica Cozzio trascorrerà almeno 9 mesi in città studiando e passando in rassegna tutto il materiale e gli archivi presenti a Cattolica e nel territorio. Prima di arrivare a Cattolica, Cozzio, ha già fatto tappa al Museo della Marineria di Cesenatico, e ha recentemente ricevuto il prestigioso premio Cesare Zavattini per giovani filmaker. "Siamo veramente felici che questa borsa di studio sia andata a una ricercatrice come la dottoressa Cozzio - commenta l'Assessore alla Cultura, Federico Vaccarini – Abbiamo accolto con entusiasmo questa opportunità anche perché rappresenta un investimento sui giovani. Cozzio è già al lavoro su diverse fonti. Questa collaborazione accrescerà la conoscenza della storia recente della tradizione marinara locale, ma contribuirà anche a dare più lustro e prestigio alle istituzioni culturali cattolichine, facendole entrare in una rete di collaborazioni scientifiche a livello nazionale. Nel suo complesso si inserisce in un preciso solco che abbiamo già iniziato a tracciare con l'istituzione di una borsa di studio post-laurea per la digitalizzazione del patrimonio museale presso il Dipartimento di Beni Culturali dell'Università di Bologna, che sta dando ottimi frutti e di cui abbiamo già effettuato una prima presentazione pubblica estremamente apprezzata dalle persone presenti alla Notte europea dei musei 2023".
“Grazie agli strumenti dell’antropologia culturale e visiva – commenta la direttrice Menin -, il lavoro di Cozzio cercherà di rileggere le fonti visive attraverso una prospettiva di genere e di gettare nuova luce sulla storia della marineria locale e non solo”.