La Giunta comunale ha approvato nell’ultima seduta la nuova localizzazione dell’impianto di telefonia mobile del gestore Iliad, previsto nella zona di Rimini nord, a Viserba. L’area individuata dall’Amministrazione è la zona artigianale in via San Martino in Riparotta, attualmente concessa al Gruppo SGR per il servizio pubblico di Teleriscaldamento. Si tratta dunque di un’area di proprietà comunale, a vocazione industriale, che si trova in una zona più isolata e lontana dagli insediamenti residenziali rispetto al precedente sito privato individuato dal gestore (via Baroni), per il quale era già stato sottoscritto un accordo con il titolare dell’area e che aveva ottenuto nulla osta da Arpae e autorizzazione dall’ufficio Suap del Comune in quanto non in contrasto con i regolamenti in vigore. La nuova localizzazione nasce infatti da un confronto con il gestore, a seguito delle osservazioni e dei ricorsi presentati dai residenti della zona di via Baroni, e dalla necessità di individuare un sito anche per un secondo impianto di telefonia richiesto da WindTre, che già a febbraio del 2019 aveva presentato domanda per collocare una stazione radio nella rotatoria tra le vie Presley e Lennon, bocciata dal Comune in quanto si tratta di un’area densamente abitata. A seguito di sopralluoghi con entrambi i gestori, l’area di via San Martino in Riparotta è apparsa in grado di rispondere alle esigenze di cittadini, gestori e Amministrazione Comunale: un’area a vocazione industriale, dove già è presente il teleriscaldamento, lontana da agglomerati residenziali, pienamente funzionale alle esigenze di entrambi i gestori. In questo modo infatti le due antenne saranno posizionate in un unico sito, anziché essere collocate in posizioni differenti ed autonome. Infine, trattandosi di area di proprietà dell’Amministrazione, i gestori corrisponderanno al Comune un canone per l’utilizzo del sito.
“Questa soluzione trova sintesi tra le varie istanze e i diversi interessi di tutti i soggetti coinvolti – è il commento dell’Amministrazione comunale – soprattutto alla luce dello scarso potere d’azione dei Comuni su questa materia, fortemente limitata dalle recenti variazioni normative che vincolano gli enti al rilascio delle autorizzazioni. L’Amministrazione ha percorso la strada della concertazione, trovando un risultato che coniuga le legittime necessità dei gestori alle altrettanto legittime richieste della popolazione andando a minimizzazione l’impatto dei due impianti nel contesto urbano”.