Secondo la teoria di un’antropologa del Boston College ci sono parti del corpo umano che sono rifiuti rimasti dell’evoluzione. Si chiamano strutture vestigiali quelle che hanno perso utilità e non ci servono più. Il coccige ad esempio è il resto della coda dei nostri antenati. La plica semilunare è il lembo di pelle rosa che ricopre l’angolo interno dell’occhio che serviva a proteggerlo da agenti esterni e attacchi. Le orecchie non hanno più la mobilità primordiale che permetteva di girarle in tutte le direzioni per avvertire la provenienza dei suoni così come il tubercolo di Darwin, la protuberanza che si trova all’apice del padiglione auricolare. Il palmares longus il muscolo sottile tra gomito e polso serviva per muoversi tra gli alberi. La pelle d’oca come reazione non ci protegge più dal freddo perché nel tempo abbiamo perso i grossi peli. L’appendice invece considerata per anni inutile, sembra importante nella difesa contro le infezioni. Infine i denti del giudizio ci costano di dentista perché per mancanza di spazio siamo costretti a toglierli, non abbiamo più le dimensioni delle mandibole dei nostri antenati grandi carnivori.
Cronaca
20:05 - Romagna