L’amore per Riccione è una tradizione di famiglia per il dottor Massimo Torre di Milano, un affetto e un legame inscindibile che ha attraversato più di ottant’anni di vicende familiari unite alla storia della Perla Verde, fin dal lontano 1942.
Venerdì scorso, 19 luglio, l’assessore al Turismo Mattia Guidi ha consegnato al primario dell’ospedale Niguarda di Milano il riconoscimento di “Ambasciatore di Riccione nel mondo”, un omaggio della città alla lunga frequentazione e all’affetto dei turisti verso la città.
“Il rapporto con Riccione nasce nel 1942 quando mio padre, Giacinto Torre, comprò un terreno in viale Alfieri e vi costruì una villetta. Eravamo in pieno periodo bellico e mettere i risparmi al sicuro, nei terreni e nel mattone, era un’esigenza di molti - racconta il dottor Torre -. A quei tempi grazie alla propaganda di allora, Riccione era la meta di molti milanesi che la preferivano alla Liguria o a Forte dei Marmi. Mio padre scelse Riccione”.
Da quel momento in poi la città per la famiglia Torre diventa la meta privilegiata delle vacanze.
Ultimo di quattro fratelli, ricorda che la prima volta che arrivò a Riccione aveva solo pochi giorni di vita, era l’agosto del 1955. Da allora, insieme ai tre fratelli, veniva a Riccione ogni estate, appena le scuole chiedevano a giugno fino alla riapertura del nuovo anno scolastico, in quegli anni il primo ottobre. “Si partiva da Milano lungo la via Emilia per un viaggio che durava anche dieci ore su un’auto strapiena di bagagli - ricorda Torre -. Considerata la difficoltà nei viaggi lungo la via Emilia l'infanzia mia e dei miei fratelli si svolgeva per una buona parte dell'anno a Riccione. Viale Alfieri ha sempre mantenuto un ruolo fondamentale nella vita mia e dei miei vicini”. In quegli anni viale Alfieri era costituito da ville e villini le cui famiglie crescevano insieme e condividevano le proprie vacanze e le vicende familiari. Ancora oggi con molte di loro la famiglia Torre ha mantenuto un rapporto di profonda amicizia.
Nel 2005 con la scomparsa della madre, il dottor Torre ha ereditato la villa di viale Alfieri in cui ormai, grazie ai veloci collegamenti del Frecciarossa, arriva quasi regolarmente ogni weekend in estate, e spesso anche in inverno, per concedersi alcuni giorni vicino “alle amicizie più profonde” che sono riccionesi: Pino, Beniamino, Manlio, Dario e Luca.
Tanti le amicizie coltivate in questi anni dal dottor Torre per il quale arrivare a Riccione è come tornare a casa. Da oltre trent’anni nutre la passione per le Harley Davidson che lo ha spinto, da circa quattro anni, a trasferire la sua moto a Riccione e entrare a far parte del gruppo Riccione Chapters.
“La mia città Milano è fantastica e mi ha dato tanto, anche da un punto di vista professionale, ma a Milano conti per quello che rappresenti mentre a Riccione conti per quello che sei ed è questo aspetto che mi fa tanto amare Riccione e la Romagna - continua Torre -. Sono felice oggi di dire che questa tradizione di famiglia, questo affetto e legame profondo con Riccione, che arriva da così lontano, continua con mia figlia Fabrizia e mi auguro possa continuare con i miei nipoti”.